Il governo chiederà la fiducia sul decreto Salva Imprese, in fase di conversione al Senato. Il provvedimento scade il 5 novembre e, nonostante sia stata stralciata la contestata norma sull’immunità penale per i gestori dell’ex Ilva di Taranto, i tempi restano stretti. L’annuncio è stato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che ha chiesto la sospensione della seduta per la presentazione del maxi emendamento “sul quale vorremmo porre la questione di fiducia”, ha spiegato, chiarendo che il testo “è attualmente all’esame della Ragioneria”. Il decreto, tra le altre misure, prevede nuove norme sui rider e prevede la stabilizzazione dei precari Anpal. Il maxi emendamento verrà presentato mercoledì mattina e subito dopo la capigruppo tornerà a riunirsi per stabilire i tempi della discussione e del voto, che dovrebbe svolgersi attorno alle 13,30-14.
Approvato “salvo intese” in una delle ultime riunioni del Consiglio dei ministri durante il governo Lega-M5s, il decreto era poi stato firmato nei primi giorni di settembre dal presidente della Repubblica in seguito alla velocizzazione dell’iter chiesta dal ministero dello Sviluppo Economico agli altri ministeri competenti, soprattutto in vista del 6 settembre, quando per effetto del decreto Crescita sarebbe stata definitivamente abolita l’immunità penale per ArcelorMittal, che invece era stata reintrodotta nel testo. Ora sulla spinta di un emendamento di 17 senatori M5s, prima firmataria Barbara Lezzi, il mini-scudo voluto da Luigi Di Maio è stato stralciato. Tuttavia, il governo ha intenzione di porre la questione di fiducia.
La maggioranza si è trovata subito d’accordo sul rafforzamento delle tutele per i ciclo-fattorini. Per tutti è previsto il superamento del cottimo, una paga agganciata ai contratti collettivi e tutele sanitarie e previdenziali. Poi per quanti portano piatti pronti in sella a una bici con regolarità, insomma per i rider di professione, scatta il trattamento da lavoro subordinato. Quindi un doppio binario: un nocciolo di garanzie che vale per chi svolge l’attività occasionalmente e le condizioni del lavoro dipendente per quanti sono impiegati in modo continuativo. Due le scadenze stabilite nel decreto: l’obbligo di copertura Inail dopo tre mesi dell’entrata in vigore e il compenso minimo dopo dodici.
Sempre sul fronte lavoro, che occupa i primi articoli del decreto, viene tracciato un percorso per la stabilizzazione dei precari dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro. Viste anche le implicazioni del Reddito di cittadinanza, si apre all’assunzione diretta dei tempi determinati, mentre per i collaboratori ci saranno dei concorsi interni, a loro riservati. In tutto si tratta di 654 persone. C’è inoltre la proroga delle graduatorie, datate 2011-2015, per le selezioni pubbliche che ancora non avevano esaurito gli idonei. Il decreto già prevedeva oltre 1000 ingressi all’Inps a cui ora si aggiungono 150 nuovi ispettori del lavoro. Last minute è stato anche lanciato un paracadute per l’associazione che gestiva gli ostelli della gioventù: sarà trasformata in un ente pubblico.
Passando al capitolo Imprese: viene alla luce, dopo diversi tentativi, la regolazione per il cosiddetto ‘end of waste’. Si tratta della disciplina per dare la ‘patente’ di materia prima secondaria, stabilendo le procedure autorizzative che consentono il riciclo dei rifiuti. Viene data poi priorità alle operazioni di decarbonizzazione nella ripartizione di una dote che può arrivare fino a 100 milioni nel 2010 e 150 nel 2021. È passato pure l’emendamento per ridurre parzialmente le sanzioni nel campo delle rinnovabili, nel caso in cui si riscontrino lievi irregolarità. Più soldi al fondo per i worker buyout, i lavoratori che resuscitano aziende in crisi, ma la dote aggiuntiva non supererà i 5 milioni.