Le soglie di punibilità per chi evade il fisco saranno abbassate rispetto ai livelli in vigore dal 2015, quando il governo Renzi le alzò notevolmente. E saranno aumentate le pene minime e massime per la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: “Da un minimo di 4 anni a un massimo di otto”. Gli evasori dunque finiranno davvero in carcere. Le modifiche saranno inserite nel decreto fisco ma entreranno in vigore non subito, bensì soltanto al momento della conversione. E’ questo, come annunciato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al termine del vertice di maggioranza sulla manovra, il cuore dell’accordo politico raggiunto nella notte su uno dei nodi oggetto di scontro nei giorni scorsi. Le manette per quelli che Luigi Di Maio definisce “pesci grossi” scatteranno dunque solo a valle della conversione in legge.

“Non ho nessun timore” di modifiche durante l’iter in Parlamento, ha detto Bonafede, perché “una maggioranza che si è espressa inequivocabilmente, poi non deve temere nulla in Parlamento”. Anche se per Dario Franceschini, capodelegazione Pd al governo, “il fatto che nel decreto fiscale sia previsto che le norme entreranno in vigore non subito ma soltanto al momento della conversione garantisce il Parlamento sulla possibilità di approfondirne tutti gli effetti e conseguenze”.

“Ho due BUONE NOTIZIE per imprenditori, commercianti, artigiani e per tutti gli italiani onesti”, commenta il capo politico del Movimento 5 Stelle Di Maio su Facebook spiegando che “il carcere ai grandi evasori entra nel decreto fiscale, come aveva chiesto con forza il M5S. E anche la confisca per sproporzione entra nel decreto legge. Ambedue le norme entreranno in vigore dopo la conversione in legge da parte del Parlamento. D’ora in avanti chi evaderà centinaia e centinaia di migliaia di euro sarà finalmente punito con il carcere. Colpiamo i pesci grossi. Per la prima volta uno Stato forte con i forti e non più forte con i deboli! Uno Stato che non ha più paura e che ritrova il coraggio di lottare contro i colossi! Finalmente tocchiamo gli intoccabili”.

Nessun commento sul punto da Italia viva. Su Facebook Matteo Renzi si limita a festeggiare l’approvazione in Consiglio dei ministri della Legge di Bilancio “che adesso va in Parlamento. Bene! Vedo il bicchiere mezzo pieno: grazie a Italia Viva si è bloccato l’aumento dell’Iva per 23 miliardi deciso dal Governo precedente. Un grandissimo risultato. Adesso la discussione si sposta in Parlamento e qui si potrà migliorare ancora, specie per i microbalzelli rimasti, dallo zucchero alla casa. Ci proveremo!”, spiega il leader di Iv. “Lo scorso anno al Parlamento fu clamorosamente impedito di migliorare la legge di Bilancio, quest’anno per fortuna torneremo a rispettare i regolamenti e la Costituzione. Ma adesso guardiamo il bicchiere mezzo pieno: più soldi per le famiglie e più soldi per la sanità. Se vogliamo rimettere in moto l’Italia adesso c’è una sola strada: abbiamo bloccato l’Iva adesso sblocchiamo i cantieri fermi”.

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