L’Artico si scioglie e ogni metro quadro di ghiaccio che diventa acqua e inondazioni ci costerà denaro. Lo dice uno studio del 2018 del Centro Comune di Ricerca, un’agenzia specializzata della Commissione europea. Pubblicato su Nature e finora passato inosservato, ora acquisisce drammatica attualità. Quest’anno la calotta della Groenlandia registrerà uno scioglimento record, battendo quello del 2012. “La conferma arriverà a fine anno”, annuncia Xavier Fettweis, ricercatore al Dipartimento di Geografia dell’Università belga di Liegi, uno dei massimi esperti di modellistica meteorologica dell’Artico. “Possiamo però già dire che dal 1 settembre 2018 al 31 agosto del 2019 la massa totale di ghiaccio si e ridotta a 67 gigatonnnellate, contro le 75 misurate nello stesso periodo di riferimento nel 2011-2012”. Ciò equivale a 1,4 mm in più di acqua in mare, il quantitativo più elevato riversato dalla Groenlandia dal 1950 ad oggi. Complice del fenomeno è stata l’eccezionale calura estiva che, partendo dall’Europa, ha colpito l’estremo Nord, accelerando la liquefazione dei ghiacci artici.
L’effetto boomerang sul lungo periodo contribuirà a infliggere danni enormi ai paesi costieri del Vecchio Continente. Il Centro Comune di Ricerca li ha quantificati. Nel peggiore degli scenari ipotizzati nell’analisi, entro la fine del secolo l’innalzamento dei mari arriverà a costare 2,5 trilioni di euro (2,5 miliardi di miliardi). Dopo Regno Unito, Francia e Norvegia, l’Italia sarà il quarto paese più danneggiato. Potremmo sborsare circa 440 milioni di euro solo nel 2020, quasi 10 miliardi nel 2050 e oltre 236 miliardi nel 2100. E il conto salato dell’innalzamento del Mediterraneo che, secondo l’ultimo studio dell’Enea, salirà di un metro entro il 2100, esponendo all’allagamento un’area estesa quanto la Liguria.
Negli stessi tre periodi inglesi, francesi e norvegesi perderanno rispettivamente fino a 1,8, 30, 594 miliardi, 0,8, 20, 485 miliardi e 0,2, 15, 244 miliardi di euro. I paesi che se la caveranno meglio sono Malta, Olanda e Bulgaria che, tutte insieme, nel 2100 arriveranno a pagare complessivamente poco più di 2 miliardi di euro. “Nel breve termine, l’innalzamento del livello dei mari sarà causato principalmente dall’espansione della massa delle acque, dovuta all’aumento globale delle temperature. Dal 2050 il contributo dello scioglimento dei ghiacci (polari e montani) diventerà relativamente più significativo”, spiega Michalis Vousdoukas, uno degli autori dello studio. “La relazione di causa-effetto tra lo scioglimento dei ghiacci e le conseguenze finanziarie è indubbia ma non lineare: un lieve aumento del livello delle acque potrebbe non avere un grande impatto, ma il suo progressivo accumulo avrà gravi conseguenze, combinandosi alle alte maree e alle avversità meteorologiche (uragani e tempeste) che diverranno sempre più frequenti”.
Gran parte delle aree costiere europee, che si estendono per più di 100mila chilometri, sono densamente popolate e ricche di infrastrutture di alto valore, e perciò finanziariamente molto vulnerabili alle alluvioni. Sulla base dell’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) l’Agenzia ambientale europea per ha stimato che l’innalzamento dei mari in Europa sarà simile alla media mondiale. Entro la fine del 21esimo secolo l’aumento sarà probabilmente di 0,28-0,61 o 0,52-0,98 metri rispetto al periodo 1986-2005, considerando rispettivamente un livello basso o alto di emissioni di CO2 (o gas a effetto serra) prodotte dall’uomo che contribuiscono al riscaldamento globale. Queste previsioni saranno riviste alla fine del 2019, in linea con il rapporto speciale su clima, oceani e variazione dei ghiacci che l’IPCC presenterà a fine settembre.
Gli esperti del Centro di ricerca Ue sono riusciti a convertire le previsioni scientifiche sullo scioglimento dei ghiacci e l’aumento del livello dei mari in proiezioni economiche. In assenza di ulteriori investimenti nella protezione delle coste, si calcola che le perdite annuali, che oggi non superano i 1,25 miliardi di euro, aumenteranno fino a una soglia compresa tra i 93 e i 961 miliardi di euro. Questo margine di variabilità dipende da diversi scenari socioeconomici in cui l’uso dei combustibili fossili (che rilasciano CO2) si manterrà stabile o si ridurrà, in maniera più o meno uniforme, a livello planetario.
In funzione di questi stessi scenari, entro il 2050 e il 2100 le devastazioni eroderanno rispettivamente lo 0,06-0,09 e lo 0,29-0,86 per cento del Pil europeo, rispetto all’attuale livello medio, attestato a circa lo 0,01 per cento. Il numero annuo di persone afflitte dalle inondazioni costiere aumenterà dalle attuali 102mila a 1,52-3,65 milioni entro fine secolo (anche in questo caso in assenza di ulteriori misure di adattamento e a seconda delle differenti tendenze socioeconomiche). Tutte queste cifre sono destinate ad impennarsi ulteriormente qualora si avverasse il peggiore degli scenari delineati dai ricercatori.
La Groenlandia svolge un ruolo centrale in questa crisi eco-finanziaria. Lo scioglimento del suo manto gelato è il terzo maggior responsabile dell’innalzamento globale dei mari, posizionandosi dopo l’espansione termica delle acque e la fusione dei ghiacciai montani. La sua perdita di massa è cresciuta di sei volte dagli anni ’80, incrementando il livello dei mari di 13,7 mm dal 1972, di cui la metà solo negli ultimi 8 anni. E su uno scioglimento record nel 2019 ci scommettono ormai quasi tutti gli scienziati, primo tra tutti Jason Box, professore di glaciologia alla Commissione geologica danese-groenlandese, che l’aveva predetto già in primavera con la sua rete di monitoraggio Promice. “Le scarse nevicate dello scorso inverno hanno lasciato scoperto il ghiaccio più scuro che ha un basso livello di rifrazione e assorbe maggiori quantitativi di energia solare, innescando la fusione degli strati sottostanti”, spiega Box. Se tutto ii ghiaccio della Groenlandia si sciogliesse, i mari crescerebbero di 7 metri. Tuttavia, ciò richiederebbe millenni, anche con un aumento delle temperature di 2°C rispetto ai livelli pre-industriali. Questa è la soglia critica che i governi si sono impegnati a non superare con la firma degli Accordi di Parigi del 2016 che, a fronte dell’apocalisse groenlandese, sembra già carta straccia.
Ambiente & Veleni
Groenlandia, scioglimento record nel 2019. E l’Europa pagherà miliardi di euro per l’innalzamento del Mediterraneo
Il Centro Comune di Ricerca, un’agenzia specializzata della Commissione europea, ha quantificato i danni ai paesi costieri del Vecchio Continente relativi allo scioglimento dell'Artico. Solo l'Italia potrebbe sborsare circa 440 milioni di euro nel 2020, quasi 10 miliardi nel 2050 e oltre 236 miliardi nel 2100
L’Artico si scioglie e ogni metro quadro di ghiaccio che diventa acqua e inondazioni ci costerà denaro. Lo dice uno studio del 2018 del Centro Comune di Ricerca, un’agenzia specializzata della Commissione europea. Pubblicato su Nature e finora passato inosservato, ora acquisisce drammatica attualità. Quest’anno la calotta della Groenlandia registrerà uno scioglimento record, battendo quello del 2012. “La conferma arriverà a fine anno”, annuncia Xavier Fettweis, ricercatore al Dipartimento di Geografia dell’Università belga di Liegi, uno dei massimi esperti di modellistica meteorologica dell’Artico. “Possiamo però già dire che dal 1 settembre 2018 al 31 agosto del 2019 la massa totale di ghiaccio si e ridotta a 67 gigatonnnellate, contro le 75 misurate nello stesso periodo di riferimento nel 2011-2012”. Ciò equivale a 1,4 mm in più di acqua in mare, il quantitativo più elevato riversato dalla Groenlandia dal 1950 ad oggi. Complice del fenomeno è stata l’eccezionale calura estiva che, partendo dall’Europa, ha colpito l’estremo Nord, accelerando la liquefazione dei ghiacci artici.
L’effetto boomerang sul lungo periodo contribuirà a infliggere danni enormi ai paesi costieri del Vecchio Continente. Il Centro Comune di Ricerca li ha quantificati. Nel peggiore degli scenari ipotizzati nell’analisi, entro la fine del secolo l’innalzamento dei mari arriverà a costare 2,5 trilioni di euro (2,5 miliardi di miliardi). Dopo Regno Unito, Francia e Norvegia, l’Italia sarà il quarto paese più danneggiato. Potremmo sborsare circa 440 milioni di euro solo nel 2020, quasi 10 miliardi nel 2050 e oltre 236 miliardi nel 2100. E il conto salato dell’innalzamento del Mediterraneo che, secondo l’ultimo studio dell’Enea, salirà di un metro entro il 2100, esponendo all’allagamento un’area estesa quanto la Liguria.
Negli stessi tre periodi inglesi, francesi e norvegesi perderanno rispettivamente fino a 1,8, 30, 594 miliardi, 0,8, 20, 485 miliardi e 0,2, 15, 244 miliardi di euro. I paesi che se la caveranno meglio sono Malta, Olanda e Bulgaria che, tutte insieme, nel 2100 arriveranno a pagare complessivamente poco più di 2 miliardi di euro. “Nel breve termine, l’innalzamento del livello dei mari sarà causato principalmente dall’espansione della massa delle acque, dovuta all’aumento globale delle temperature. Dal 2050 il contributo dello scioglimento dei ghiacci (polari e montani) diventerà relativamente più significativo”, spiega Michalis Vousdoukas, uno degli autori dello studio. “La relazione di causa-effetto tra lo scioglimento dei ghiacci e le conseguenze finanziarie è indubbia ma non lineare: un lieve aumento del livello delle acque potrebbe non avere un grande impatto, ma il suo progressivo accumulo avrà gravi conseguenze, combinandosi alle alte maree e alle avversità meteorologiche (uragani e tempeste) che diverranno sempre più frequenti”.
Gran parte delle aree costiere europee, che si estendono per più di 100mila chilometri, sono densamente popolate e ricche di infrastrutture di alto valore, e perciò finanziariamente molto vulnerabili alle alluvioni. Sulla base dell’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) l’Agenzia ambientale europea per ha stimato che l’innalzamento dei mari in Europa sarà simile alla media mondiale. Entro la fine del 21esimo secolo l’aumento sarà probabilmente di 0,28-0,61 o 0,52-0,98 metri rispetto al periodo 1986-2005, considerando rispettivamente un livello basso o alto di emissioni di CO2 (o gas a effetto serra) prodotte dall’uomo che contribuiscono al riscaldamento globale. Queste previsioni saranno riviste alla fine del 2019, in linea con il rapporto speciale su clima, oceani e variazione dei ghiacci che l’IPCC presenterà a fine settembre.
Gli esperti del Centro di ricerca Ue sono riusciti a convertire le previsioni scientifiche sullo scioglimento dei ghiacci e l’aumento del livello dei mari in proiezioni economiche. In assenza di ulteriori investimenti nella protezione delle coste, si calcola che le perdite annuali, che oggi non superano i 1,25 miliardi di euro, aumenteranno fino a una soglia compresa tra i 93 e i 961 miliardi di euro. Questo margine di variabilità dipende da diversi scenari socioeconomici in cui l’uso dei combustibili fossili (che rilasciano CO2) si manterrà stabile o si ridurrà, in maniera più o meno uniforme, a livello planetario.
In funzione di questi stessi scenari, entro il 2050 e il 2100 le devastazioni eroderanno rispettivamente lo 0,06-0,09 e lo 0,29-0,86 per cento del Pil europeo, rispetto all’attuale livello medio, attestato a circa lo 0,01 per cento. Il numero annuo di persone afflitte dalle inondazioni costiere aumenterà dalle attuali 102mila a 1,52-3,65 milioni entro fine secolo (anche in questo caso in assenza di ulteriori misure di adattamento e a seconda delle differenti tendenze socioeconomiche). Tutte queste cifre sono destinate ad impennarsi ulteriormente qualora si avverasse il peggiore degli scenari delineati dai ricercatori.
La Groenlandia svolge un ruolo centrale in questa crisi eco-finanziaria. Lo scioglimento del suo manto gelato è il terzo maggior responsabile dell’innalzamento globale dei mari, posizionandosi dopo l’espansione termica delle acque e la fusione dei ghiacciai montani. La sua perdita di massa è cresciuta di sei volte dagli anni ’80, incrementando il livello dei mari di 13,7 mm dal 1972, di cui la metà solo negli ultimi 8 anni. E su uno scioglimento record nel 2019 ci scommettono ormai quasi tutti gli scienziati, primo tra tutti Jason Box, professore di glaciologia alla Commissione geologica danese-groenlandese, che l’aveva predetto già in primavera con la sua rete di monitoraggio Promice. “Le scarse nevicate dello scorso inverno hanno lasciato scoperto il ghiaccio più scuro che ha un basso livello di rifrazione e assorbe maggiori quantitativi di energia solare, innescando la fusione degli strati sottostanti”, spiega Box. Se tutto ii ghiaccio della Groenlandia si sciogliesse, i mari crescerebbero di 7 metri. Tuttavia, ciò richiederebbe millenni, anche con un aumento delle temperature di 2°C rispetto ai livelli pre-industriali. Questa è la soglia critica che i governi si sono impegnati a non superare con la firma degli Accordi di Parigi del 2016 che, a fronte dell’apocalisse groenlandese, sembra già carta straccia.
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Giustizia & Impunità
Prostituzione e droga ai clienti: arrestati la figlia di Wanna Marchi, Stefania Nobile, e l’ex. ‘Per una serata fino a 70mila €, anche delivery’
Mondo
Trump sospende gli aiuti militari a Kiev: l’Ucraina così ha riserve solo per 6 mesi. Von der Leyen presenta il piano per la Difesa ‘Rearm Europe’ da 800 miliardi
Economia & Lobby
Dazi Usa su Canada, Messico e Cina. Pechino e Ottawa rispondono, parte la guerra commerciale
Roma, 4 mar (Adnkronos) - "Aggiornamenti da Italia Viva. a) Enrico Borghi e Davide Faraone sono i nuovi Vicepresidenti nazionali di Italia Viva. Stiamo crescendo e finalmente abbiamo di nuovo il vento in poppa. Ma c’è ancora molto lavoro da fare ed Enrico e Davide gireranno presto su tutto il territorio. Forza! b) Proporrò oggi alla riunione dei parlamentari Maria Elena Boschi e Lella Paita come Presidenti dei gruppi alla Camera e al Senato". Lo scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews.
Milano, 4 mar. (Adnkronos) - Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, "è talmente a conoscenza degli 'affari sporchi' che avvengono all'interno del locale, compreso il fatto che alcuni vi consumano stupefacente, nonché del servizio di delivery svolto da Ariganello, da aver paura di essere oggetto di qualche indagine" e in un'intercettazione ambientale del 10 maggio 2024 - dopo aver litigato con l'ex compagno - 'prevede' il suo arresto. E' quanto emerge in un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare (domiciliari) firmata dalla giudice per le indagini preliminari di Milano Alessandra Di Fazio nei confronti dell'imprenditrice, dell'ex compagno Davide Lacerenza e di un collaboratore Davide Ariganello, per i reati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di droga.
In un'intercettazione serale, riportata agli atti, Stefania Nobile discute animatamente con Lacerenza, alla presenza di Ariganello, a causa dei lavori di ristrutturazione che avranno inizio la settimana nel locale 'La Malmaison' accanto alla Gintoneria, usato come privée per clienti facoltosi per consumare droga e prestazioni sessuali a pagamento. Al termine della lite restano Nobile e Ariganello e la donna manifesta le sue preoccupazioni rispetto all'ex compagno che addirittura pubblicizza sui social le attività illecite. Stefania Nobile teme che saranno arrestati.
"Ma ti rendi conto, ma possiamo continuare così Davide? Tanto da un momento all'altro arrivano, io me lo aspetto, cioè io non dormo, dormo mezz'ora mi sveglio, perché arrivano lo so, ma anche Jack (sembrerebbe un poliziotto non identificato, ndr) me l'ha fatto capire" dice Stefania Nobile. "lo son già stata in galera, lui (Lacerenza, ndr) scherza ride, ma lui non c'è stato, lui dopo due ore in galera si ammazza eh!" aggiunge.
Roma, 4 mar. (Adnkronos) - "Chi approfitta di questa crisi, passeggera, per tirar fuori il proprio antiameriKanismo per me è fuori dal tempo e dalla storia. L’alleanza atlantica non è in discussione. Ed è molto più forte dei cambi d’umore (o di interesse) di Donald Trump. Certo: questi Stati Uniti non ci piacciono. Ma la nostra relazione con Washington non dipende dall’inquilino pro tempore della Casa Bianca. L’importante è che l’Europa parli con una voce sola al tavolo con Trump". Lo scrive sulla Enews Matteo Renzi.
Milano, 4 mar. (Adnkronos) - Gli arresti domiciliari per Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, sono giustificati "alla luce dei precedenti penali vantati e della personalità dimostrata". E' quanto emerge nelle esigenze cautelari dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice delle indagini preliminari Alessandra Di Fazio. L'inchiesta ha portato ai domiciliari anche l'ex compagno e imprenditore milanese Davide Lacerenza e un collaboratore Davide Ariganello, per i reati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di droga.
Nobile - deve escludersi che ha avuto un ruolo nella parte dell'inchiesta relativa al consumo di stupefacente - risulta la donna che amministra la Gintoneria, locale in via Napo Torriani finito sotto sequestro da parte della Guardia di finanza. Per la giudice l'imprenditrice è "a conoscenza di tutta l'attività illecita svolta all'interno del locale, non fa nulla per contrastare Lacerenza, con il quale sostanzialmente gestisce sia la Gintoneria che la Malmaison, ma anzi 'chiude gli occhi' di fronte a quella che è una palese attività criminosa pur di ottenere facili guadagni, al punto che appena dopo aver incassato i 70.000 da un cliente" - che chiama 'sconosciuto' perché sa che è stato sentito dalle forze dell'ordine - "ordina una nuova auto (oltre a compiacersi del fatto che con quell'incasso pagheranno i lavori del nuovo locale)". Nelle conversazioni intercettate "emerge il ruolo di dominus della Nobile nell'ambito della Ginto Eventi srl, che, forte degli ultimi guadagni ottenuti" per le attività illecite prende anche a noleggio una Lamborghini a suo uso esclusivo.
Per la gip Di Fazio, invece, Lacerenza ha dimostrato "di essere particolarmente spregiudicato, assumendo una condotta di vita al di sopra delle regole, caratterizzata quindi da insofferenza al rispetto dei precetti penali, certamente acuita dall'uso smodato di sostanze stupefacenti". Pur consapevole ormai che era in corso un'indagine nei suoi confronti, girava - lo scorso 31 gennaio - un video con un noto youtuber all'interno della Gintoneria mentre consumava droga e si intratteneva con giovani donne con abiti succinti. Nell'attività di prostituzione "era coinvolta anche una ragazza minorenne, alla quale, così come per le altre, Lacerenza offriva e cedeva sostanze stupefacenti, noncurante delle conseguenze che l'assunzione simultanea di alcol e droga avesse per la loro salute". Ariganello è ritenuto invece la "longa manus di Lacerenza" e si è dimostrato "pronto a tutto pur di ottenere facili guadagni".
Roma, 4 mar. (Adnkronos) - "Ha dell’incredibile quanto accaduto in una scuola media di Verona. Un ragazzo di terza media, infatti, è stato accusato di omofobia per non aver voluto salire la scala arcobaleno. Si potrebbe pensare che a far sentire a disagio il 13enne, che la pensa diversamente e si è dichiarato ‘contrario alle istanze della Comunità Lgbt’, siano stati i coetanei. Invece no, parliamo del preside che, non contento di averlo ammonito -dopo una professoressa- per le sue opinioni, ha anche deciso di punirlo con una nota disciplinare. Non contenti di questo, dall’istituto sembrano uscire scuse paradossali e per niente verosimili. Per la Lega, tutto questo è inaccettabile". Lo denuncia Rossano Sasso, esponente del Carroccio capogruppo del partito in commissione Scienza, cultura e istruzione. della Camera.
"Non possiamo voler inculcare nei giovani, a forza, la cultura gender. E bene hanno fatto i genitori del ragazzo -aggiunge- a chiedere l’intervento di Valditara. Siamo certi che il ministro andrà fino in fondo in questa vicenda che, però, temiamo non sia un unicum all’interno dei nostri istituti. Per queste ragioni è stata approvata a settembre una risoluzione in commissione Cultura che vieta l'ideologia gender nelle scuole e per queste ragioni dopodomani, 6 marzo, la Lega presenterà una nuova proposta di legge”.
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Milano, 4 mar. (Adnkronos) - Al via, nell'aula bunker di fronte al carcere milanese di San Vittore, il processo abbreviato a carico di 16 persone, tra cui gli ex capi delle curve di Milan e Inter arrestati lo scorso 30 settembre. Le due società sportive e la Lega Serie A chiederanno di far parte del processo come parti civili per ottenere eventuali risarcimenti da parte di chi avrebbe messo a rischio la sicurezza nello stadio e non avrebbe rispettato i valori dello sport.
Quella di oggi - davanti alla gup Rossana Mongiardo - si preannuncia un’udienza tecnica con al centro alcune questioni preliminari - come l’acquisizione di documenti e intercettazioni - e la possibile richiesta di abbreviato condizionato all’ascolto di alcuni testimoni. Tra gli imputati del processo a porte chiuse figurano, tra gli altri, Marco Ferdico e Andrea Beretta (quest’ultimo collaboratore di giustizia) per la curva nerazzurra e Luca Lucci capo della Sud milanista, oltre ad altri ultrà accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di reati, tra cui aggressioni ed estorsioni. Associazione con l'aggravante mafiosa per i tifosi interisti alla sbarra.
Intanto, sempre sul fronte dei processi alle curve, il Milan e la Lega Serie A hanno già chiesto di essere parti civili nel processo immediato a carico di tre ultrà rossoneri iniziato lo scorso 20 febbraio. Decisione su cui la corte deciderà nella prossima udienza.