Giornata storica per l’Irlanda del Nord che ha legalizzato il matrimonio tra omosessuali e liberalizzato l’aborto. L’ufficializzazione è arrivata a mezzanotte di lunedì 21 ottobre quando è scaduto il termine per i legislatori locali per sollevare obiezioni ai cambiamenti proposti da Londra: i parlamentari britannici avevano già approvato a luglio la depenalizzazione dell’aborto e la creazione di un accesso legale ai servizi di interruzione della gravidanza, nonché l’introduzione di nuovi regolamenti per consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
La decisione è stata presa nella capitale inglese: il governo locale di Belfast risulta bloccato dal gennaio 2017 per il mancato rinnovo della coalizione di unità nazionale tra la destra unionista protestante e la sinistra repubblicana cattolica. Ora l’Irlanda del Nord si riallinea con l’Inghilterra dove l’aborto era già stato legalizzato dal 1967, così come il matrimonio tra gay. A Belfast, invece, prima della decisione definitiva di Westminster, l’interruzione volontaria di gravidanza era possibile solo nei casi in cui fosse in pericolo la vita della madre, ma non in caso di stupro e incesto. A maggio 2018 il 66,4% degli elettori irlandesi aveva votato a favore della cancellazione dell’ottavo emendamento della Costituzione in base al quale sia la madre che il feto hanno “pari diritto alla vita”. E un anno e cinque mesi dopo arriva il via libera sulla legalizzazione nel Nord.
“A mezzanotte sarà fatta la storia”, ha commentato Grainne Teggart, manager della campagna di Amnesty International nell’Irlanda del Nord qualche ora prima della decisione definitiva. E Julian Smith, segretario di Stato dell’Irlanda del Nord, ha annunciato che le prime nozze tra omosessuali dovrebbero avvenire “non più tardi di San Valentino 2020”. Le nuove norme ora sono formalmente in vigore, ma avranno piena esecutività del 2020.