Sono rosse, con cestello, hanno un supporto per tenere lo smartphone e soprattutto sono elettriche. Stiamo parlando della flotta di 700 e-bike di Uber “salpata” a Roma per inaugurare Jump, il nuovo servizio di sharing su due ruote. Così Roma ci riprova – anzi, a riprovarci sono i romani – dopo la brutta figura fatta con le bici giallo-grigie di oBike; e a offrirle una seconda chance ci pensa il colosso americano, che in Italia e nella Capitale è già presente da tempo con car-sharing e consegne a domicilio.
Il servizio di bike sharing interesserà un’area di 57 km quadrati che dal centro storico arriverà sino ai quartieri Eur, Coppedè, Monteverde Nuovo e Fleming: a tal proposito è previsto un incremento della flotta che entro qualche settimana dovrebbe attestarsi sulle 2.800 unità totali. Le biciclette targate Jump sono a pedalata assistita e hanno una potenza di 250 W che consente di raggiungere una velocità fino a 25 km/h; inoltre sono dotate di GPS (quindi costantemente monitorate) e cavo retrattile con lucchetto per essere lasciate a una rastrelliera o a un palo, in attesa del prossimo ciclista.
Per prenotarle basta accedere all’app di Uber, individuare la bici più vicina e infine scansionare il QR code per sbloccarla. Il costo del servizio parte da 0,50 centesimi di euro per la prenotazione, ai quali si aggiungono 0,20 centesimi per ogni minuto di utilizzo; è possibile terminare la corsa solo nelle zone rosse indicate sulla mappa che si trova nell’app, altrimenti si è soggetti al pagamento di un sovrapprezzo di 25 euro. In realtà si tratta di una vera e propria sanzione, che il servizio applicherà anche a chi lascerà “le Jump” in zone di intralcio a pedoni e auto.
“Un servizio di bike-sharing moderno” è stato definito dalla prima cittadina Virginia Raggi, “che va di pari passo con il rispetto del decoro urbano e la sicurezza dei mezzi”; parole di soddisfazione cui hanno fatto eco quelle di Pietro Calabrese, Assessore alla Città in Movimento: “Rispondiamo all’esigenza di tanti cittadini che ci chiedono un’alternativa all’auto privata e lo facciamo con un servizio all’avanguardia. Un altro passo in avanti per rendere la nostra città più accessibile e sostenibile”.