La furia del Manchester City di Guardiola si abbatte sull’Atalanta: nella sfida più intrigante di questa sua avventura in Champions League, la Dea dura appena un tempo, per poi crollare sotto i colpi di Sterling (tripletta) e Aguero (doppietta). All’Etihad Stadium finisce 5 a 1: fanno la bellezza di 11 gol subiti dalla squadra di Gasperini in appena tre partite europee, che la lasciano ferma a zero punti all’ultimo posto del girone, con il City a punteggio pieno e Dinamo Zagabria e Shakhtar appaiate a quota 4.

Contro i super favoriti inglesi, l’Atalanta comincia con il solito coraggio fatto di pressing e possesso palla. Ne esce fuori una bella partita, equilibrata per quasi 45 minuti. Subito occasioni da una parte e dall’altra. Poi il rigore procurato da Ilicic e trasformato da Malinovsky al 28′: è la grande illusione. Appena 6 minuti più tardi il City trova il pareggio con un inserimento di Aguero su cross di Sterling. Sempre il Kun, quattro minuti più tardi, raddoppia grazie a un rigore concesso per un fallo di Masiello sempre su Sterling.

L’ala inglese si scatena definitivamente nella ripresa. L’Atalanta prova a rimanere in parte: rinuncia in parte a scoprirsi, sceglie anche di proteggersi nella propria metà campo. Ma al 58′ la resistenza gol, con il primo dei tre gol firmati appunto dal solito Sterling. Un altro al 64′ e poi ancora al 69′: la Dea non riesce nemmeno a evitare la figuraccia. All’83’ viene espulso Foden per doppio giallo: un’ingenuità. Come ancora è troppo ingenua l’Atalanta in formato Champions: dopo le delusioni nelle due sfide più abbordabili, neanche il grande palcoscenico riesce a mettere in mostra le potenzialità della squadra di Gasperini. Che forse dovrà rivedere alcune sue convinzioni, per evitare di prendere un’altra decina di gol nelle restanti tre gare.

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