La comunicazione è arrivata durante il consiglio d'amministrazione dall'amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi. Il servizio verrà affidato a una "primaria società del settore di livello internazionale" della quale la società controllata dalla famiglia Benetton è ancora a caccia
Autostrade toglie la fiducia alla sua controllata Spea Engineering. Per provare a venire fuori dal pantano dell’inchiesta dalla quale – stando alla ricostruzione dell’accusa – sta emergendo un sistematico insabbiamento dei problemi di ponti e viadotti, il gruppo Atlantia si “scinde”. Così Autostrade decide che ad occuparsi del monitoraggio e della sorveglianza delle proprie infrastrutture non sarà più Spea, che controlla al 100%, ma una “primaria società del settore di livello internazionale” della quale la società controllata dalla famiglia Benetton è ancora a caccia. Una revoca a se stessi, insomma.
La comunicazione è arrivata durante il consiglio d’amministrazione dall’amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, che stando alle carte dell’indagine della procura di Genova sapeva anche lui che i dipendenti di Spea avrebbero nascosto alcune carte sullo stato di salute dei viadotti all’ispettore del ministero delle Infrastrutture.
La bufera scoppiata il mese scorso intorno a Spea, che avrebbe ammorbidito i report sulle reali condizioni di alcuni viadotti gestiti da Autostrade, ha portato alla fine alle dimissioni (con 13 milioni di buonuscita) del numero uno di Atlantia, Giovanni Castellucci, da tempo sotto pressione per il crollo del ponte Morandi. La stessa Spea ha anche sospeso i manager colpiti dai provvedimenti cautelari emessi dalla magistratura e trasferito ad altre mansioni tutti quei dipendenti coinvolti nelle indagini.
Autostrade assicura che “entro la fine dell’anno sarà conclusa l’attività di verifica e asseverazione su tutte le 1943 opere d’arte” della sua rete. L’attività è iniziata nel mese di ottobre 2018 ed è svolta da società di ingegneria esterne, sottolinea il gruppo, spiegando anche che, sempre sul fronte dei monitoraggi, “sta sviluppando operativamente dal mese di maggio 2019 un innovativo sistema digitale per consentire la più efficiente gestione del patrimonio infrastrutturale, dalla fase di ispezione fisica fino al completamento delle attività di manutenzione”.
Intanto la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, in un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera, ha precisato che sulla vicenda legata al ponte Morandi di Genova e dunque sulla procedura avviata nei confronti di Atlantia per la revoca della concessione autostradale, “si stanno acquisendo tutti gli atti e alla fine sarà il Consiglio dei Ministri a prendere una decisione sulla valutazione che farà la commissione”.