Il governo francese ha chiesto chiarimenti a Sandro Gozi sul suo contratto di consulenza con il governo maltese. La notizia è stata rivelata ieri 21 ottobre grazie a un’inchiesta congiunta di Le Monde e Times Of Malta. L’ex sottosegretario italiano e attuale collaboratore del premier francese Edouard Philippe “è stato invitato ieri dal capo di gabinetto del premier Edouard Philippe a produrre delle spiegazioni sui fatti addotti da diversi organi di stampa”, hanno riferito fonti dell’esecutivo riportate dai media francesi.
Interpellato dai quotidiani, Gozi ha cambiato tre volte versione: in un primo momento ha detto che il suo contratto “non rappresentava un caso di conflitto di interessi”, poi ha detto di averlo interrotto prima dell’arrivo a Parigi. Durante il colloquio di ieri con il capo di gabinetto di Philippe, riferiscono sempre le fonti francesi, “Gozi ha confermato, come aveva già fatto per iscritto, al momento della sua assunzione, a luglio 2019, che il suo incarico nel gabinetto di Matignon era esclusivo”. Il capo di gabinetto “ne ha preso atto e lo ha invitato a fornire al più presto i documenti che attestano la fine della sua collaborazione con il governo maltese al momento della sua assunzione per chiudere ogni polemica”. Gozi, aggiungono le fonti a Parigi, è stato anche invitato a “giustificare rapidamente il compimento dei suoi obblighi dichiarativi nei confronti dell’Alta autorità per la trasparenza della vita pubblica, obblighi rispetto ai quali il premier è particolarmente vigile”.
Ex sottosegretario agli Affari europei nei governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, si è trasferito in Francia per candidarsi con En Marche alle elezioni Ue dello scorso maggio ed è stato eletto in 22esima posizione al Parlamento europeo. Entrerà in carica come eurodeputato solo a Brexit avvenuta, quando cioè gli eurodeputati britannici avranno lasciato Strasburgo. Nel frattempo, ad agosto è stato nominato consigliere responsabile per l’attuazione delle nuove istituzioni europee e delle relazioni con il Parlamento. Gozi dal 15 aprile scorso è indagato a San Marino per “amministrazione infedele in concorso” nell’ambito di un’inchiesta per una presunta consulenza “fantasma” da 220mila euro.