16 luglio 2019: il rinvio a giudizio per il depistaggio – Sono otto i carabinieri che dovranno affrontare un processo per aver tentato d’insabbiare le indagini sulla morte di Cucchi. Il militare più alto in grado rinviato a giudizio è Alessandro Casarsa, ex comandante dei Corazzieri e all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, accusato di falso ideologico. Gli altri imputati sono il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del nucleo operativo di Roma, accusato di omessa denuncia; Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti tenente colonnello capoufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, già comandante della Compagnia Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, ex comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all’epoca in servizio a Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, già comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo e il carabiniere Luca De Cianni.
3 ottobre 2019 – “Condannate i picchiatori in divisa” – Il pm Musarò chiede di condannare a 18 anni di carcere Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, i due carabinieri autori del pestaggio accusati di omicidio preterintenzionale. Per lo stesso reato il pm ha chiesto di assolvere – perché non ha commesso il fatto – Francesco Tedesco, il militare che nel corso del procedimento ha accusato i due colleghi. Sullo stesso militare pende la richiesta di condanna a tre anni e sei mesi per il reato di falso nella compilazione del verbale di arresto. Di questo risponde insieme al maresciallo Roberto Mandolini, all’epoca dei fatti a capo della stazione Appia, dove venne eseguito l’arresto. Per Mandolini il pm ha chiesto otto anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Chiesto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato di calunnia nei confronti dello stesso Mandolini, Tedesco e Vincenzo Nicolardi, anche lui carabiniere, a giudizio per le calunnie contro i tre agenti di polizia penitenziaria che vennero accusati nel corso del primo processo.
12 novembre 2019: comincia il processo per i depistaggi – Prima udienza per la serie di presunti falsi e manipolazioni operata dai militari.
14 novembre 2019: doppia sentenza – A più di dieci anni dalla morte di Cucchi, nello stesso giorno verranno emesse due importanti sentenze: la corte d’Assise di Roma si esprimerà su Di Bernardo, D’Alessandro, Tedesco, Mandolini e Nicolardi. Parallelamente la corte d’Appello dovrà decidere se assolvere o condannare i cinque medici che ebbero in cura Cucchi. Si tratta del secondo processo dopo l’annullamento e il rinvio della Cassazione: le accuse di omicidio colposo sono già prescritte.