Nello stesso giorno Luigi Abete ha annunciato 23 licenziamenti di giornalisti all’agenzia Askanews e il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ha dichiarato 112 esuberi al Qn/Giorno/Carlino/Nazione. La nostra piena solidarietà ai colleghi si accompagna al profondo sconcerto per le scelte degli editori ma occorre ricordare che la crisi di Aska trova radici nei pesanti interventi con cui il governo Renzi colpì le agenzie di stampa. E che la mala gestione del Qn non può essere messa a carico dei giornalisti, né dei bilanci pubblici o delle esangui casse dell’Inpgi. Oltre 130 posti di lavoro che rischiano di scomparire si aggiungono alle migliaia già persi nel settore, mentre cresce l’esercito dei giornalisti precari e sottopagati, si abbassa la qualità dell’informazione e i giganti della rete accumulano miliardi. È compito del governo intervenire per richiamare gli editori alle loro responsabilità, ma anche elaborare politiche di sostegno all’informazione di cui una democrazia non può fare a meno.
I comitati di redazione del Fatto Quotidiano e de ilfattoquotidiano.it