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Monete rare, le vecchie Lire possono valere oltre 4mila euro: ecco quali

È giunto il momento di andare a recuperare tutte le monete che abbiamo in casa e verificare se tra quelle c'è per caso uno di questi preziosi esemplari

di F. Q.

Chi di noi non ha ancora a casa, magari nascoste in fono a qualche cassetto, alcune monete delle vecchie Lire? Il vecchio conio è ormai fuori circolazione da 17 anni, da quel 28 febbraio del 2002 quando è stato sostituito ufficialmente dall’Euro ma non per questo oggi ha solo un valore affettivo. Come si legge infatti sul sito monetare.net alcuni rari esemplari di vecchie Lire valgono fino a 4mila euro e sono molto ambiti dai collezionisti. A dargli valore è l’anno di conio, il materiale con cui sono state realizzate, la loro diffusione e il loro periodo storico, oltre ad eventuali errori di conio. È giunto quindi il momento di andare a recuperare tutte le monete che abbiamo in casa e verificare se tra quelle c’è per caso uno di questi preziosi esemplari.

A valere di più sono le 10 lire del 1947 che possono superare i 4mila euro, specialmente se sono conservate in ottime condizioni. Si riconoscono perché hanno l’effige di un cavallo alato da una parte e dall’altra un ramo d’ulivo. Ci sono poi le 5 lire del 1955, per le quali i collezionisti arrivano a pagare fino a 2000 euro, dal momento che furono coniate in soli 400mila esemplari e sono quindi molto rare. Sempre 2000 euro valgono le 50 lire del 1958, prodotte sempre nel numero limitato di 800mila esemplari: da un lato hanno raffigurato il dio Vulcano, dall’altro una testa coronata.

Poco meno, circa 1800 euro, valgono invece le 2 lire del 1947, con la spiga di grano e un contadino intento ad arare. Altri 1500 euro se avete la lira del 1947, con il ramo di arancio e il frutto maturo da un lato, la donna col capo ornato di spighe dall’altro. 1200 euro per i 5 lire del 1946, le prime di questo valore ad essere coniate dalla Repubblica italiana. Per decenni è stata tra le monete più diffuse in circolazione, con un grappolo d’uva da un lato e dall’altro il profilo di una donna che regge nella mano una fiaccola. La versione considerata rara è quella realizzata in un materiale detto Italma (Italiano Alluminio Magnesio), una delle leghe usate dalla Zecca.

Scendendo di valore, troviamo le 100 lire del 1955 da 1000 euro, le 200 lire del 1977 con la scritta “prova” da 800 euro e poi le 20 lire “prova” del 1955, da 300 euro.

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