Usare lo smartphone per scattare foto e fare riprese video è ormai consuetudine. Molti si saranno resi conto che, nonostante le soluzioni per la stabilizzazione dell’immagine, ci sono casi in cui un sostegno fisso farebbe la differenza rispetto a una mano non perfettamente immobile. Di cavalletti se ne trovano molti in commercio, ma è difficile trovare un gimbal come DJI Osmo Mobile 3.
Tecnicamente parlando, un gimbal è un giunto che permette la stabilizzazione di un oggetto su uno o più assi. Nel caso di Osmo Mobile 3, si tratta di un sostegno snodabile a cui agganciare lo smartphone per stabilizzare le riprese e le foto. I punti a favore di questo prodotto sono le dimensioni compatte, il prezzo contenuto (109 euro per il modello base e 129 euro per la versione Combo, che include una custodia semi rigida e un comodo treppiedi), le molte funzioni disponibili e le applicazioni a corredo. L’unico neo è che l’applicazione per Android è un po’ meno ottimizzata rispetto a quella per iPhone, ma senza inficiare l’esperienza d’uso.
Si può usare con qualsiasi smartphone, l’aggancio richiede pochi secondi, e installando l’applicazione DJI Mimo si disporrà di un maggior controllo e di ulteriori funzioni creative automatizzate.
Le novità rispetto a DJI Osmo Mobile 2
La sigla lascia chiaramente intendere che quella in prova è la terza generazione di questo gimbal. Rispetto al predecessore, il produttore cinese ha ridotto le dimensioni e ha adottato una soluzione che consente di ripiegarlo su sé stesso quando non è in uso, per un’agevole trasportabilità. La custodia semirigida in dotazione resta un po’ ingombrante e non è indispensabile se si trasporta Osmo Mobile 3 in uno zainetto.
Il meccanismo di apertura è ben congegnato: è sufficiente sollevare l’asta del gimbal e ruotare la base di aggancio dello smartphone. Il manico dispone di una finitura gommata che migliora la presa, i pulsanti sono agevolmente raggiungibili con le dita. Servono per regolare la ghiera di rotazione, lo zoom, l’accensione e lo scatto fotografico. A differenza del passato, è stato aggiunto un grilletto che serve per bloccare la visuale, attivare la modalità sport, cambiare fotocamera e centrare lo smartphone.
Nuovo anche il pulsante per passare dalla modalità verticale a quella orizzontale, senza rimuovere lo smartphone. Il nuovo aggancio permette anche di lasciare libero il lato inferiore dello smartphone, per poter collegare un microfono esterno, oppure per ricaricare la batteria durante l’uso, in caso sia necessario. A questo proposito, non occorre posizionarsi accanto a una presa di corrente: Osmo Mobile 3 integra un’apposita porta USB. È un’idea sensata, considerato che il nuovo modello beneficia di un’ottimizzazione dei consumi che ne aumenta l’autonomia, nonostante la batteria installata sia meno capiente che in passato. Nei test abbiamo verificato sul campo un’autonomia media di 15 ore di uso continuo. Per la ricarica sono necessarie circa 2,5 ore.
Per quanto riguarda l’applicazione DJI Mimo, consente di “seguire” automaticamente un soggetto: una volta tracciato un quadrato, ad esempio, attorno a un’automobile, il gimbal la seguirà tenendola sempre al centro della scena. Per un risultato naturale è disponibile anche il riconoscimento facciale. Restano disponibili le funzioni classiche come i video in slowmotion e in timelapse.
La vera innovazione consiste nella possibilità di avviare le riprese video con un gesto manuale, da impostare in modo personalizzato. Funziona bene ma, non essendoci alcun segnale audio di conferma, si fatica a capire se la registrazione sia effettivamente partita.
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Esperienza d’uso
A rendere interessante Osmo Mobile 3 sono la compattezza, il prezzo e la possibilità di utilizzare lo smartphone in modalità orizzontale con microfono collegato. I comandi, la fluidità e il software offrono il massimo controllo. Spesso abbiamo usato Osmo Mobile 3 senza l’applicazione DJI Mimo, rinunciando ad alcune funzioni ma guadagnando in velocità, e siamo rimasti ugualmente soddisfatti dal livello di controllo e dal risultato finale ottenuto.