Media & Regime

Rai, centrodestra insiste e fa esposto all’Agcom su intervista a Conte e puntata di Report dedicata alla Lega: “Violata par condicio”

Dopo le tensioni nel consiglio d'amministrazione del 23 ottobre, Lega, Fdi e Fi hanno annunciato che si rivolgeranno all'autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Italia viva: "Se Salvini si ritiene danneggiato perché non si fa intervistare?"

Il centrodestra non si è limitato a protestare il 23 ottobre durante il cda della Rai per la puntata di Report sul Carroccio, ma ha prima proposto una risoluzione per riequilibrare il Tg1 (bocciata dalla commissione di Vigilanza) e ha poi annunciato che si rivolgerà all’Agcom. Lega, Fdi e Fratelli d’Italia hanno infatti dichiarato di aver preparato un esposto sull’intervista del premier Giuseppe Conte al Tg1 del 16 ottobre scorso e sulla puntata di Report. “E’ stata palesemente violato l’articolo 4 della par condicio delle Regionali umbre”, scrivono in una nota. L’intervista secondo il centrodestra si sarebbe svolta “senza alcun contraddittorio, biecamente mascherata dietro al titolo ‘La guerra di Erdogan’, un inganno vergognoso servito agli italiani in prima serata, con un cambio di palinsesto repentino, motivato da comunicazioni urgenti che non sono però arrivate”.

Per questo, si legge ancora, “la risoluzione chiedeva di ristabilire l’equilibrio informativo, un atto di banale democrazia: la maggioranza Pd-5stelle in pieno delirio antidemocratico, invece, ha addirittura ‘vietato’ che si discutesse e si arrivasse al voto forse per paura di un clamoroso naufragio”. Noi, però, avvertono i parlamentari del centrodestra, “non permettiamo che il servizio pubblico e l’informazione Rai diventino l’ufficio marketing di Conte, per altro con penosi risultati di share: abbiamo presentato un esposto all’Agcom in cui segnaliamo anche le gravissime violazioni durante l’ultima puntata di Report, in cui sono state riportate notizie false, diffamatorie, che hanno calpestato il diritto di presunzione di innocenza previsto dalla nostra Costituzione”.


Un altro scontro, dopo quello in cda di ieri 23 ottobre, era avvenuto in mattinata nell’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza Rai. All’ordine del giorno della commissione c’era il voto sulla proposta di risoluzione sul “riequilbrio del Tg1” avanzata da Lega, Fi e Fdi. Nella riunione, che ha preceduto la plenaria, è stata esaminata anche la possibilità di scrivere una lettera condivisa all’Agcom dove ciascun partito potesse mettere in fila i propri specifici rilievi sul mancato equilibrio dell’informazione Rai. Dopo un po’ di dibattito la Lega ha chiesto, invece, di votare in commissione plenaria la proposta di risoluzione. A quel punto la richiesta della maggioranza è stata quella di votare sulla improcedibilità. Un voto nel quale ha prevalso, riuscendo così a stoppare l’iter stesso del provvedimento. Ed è in seguito a questo che la riunione plenaria è stata sconvocata. Resta comunque in piedi la possibilità che la Vigilanza scriva una lettera condivisa all’Agcom nei prossimi giorni. Per il Carroccio ha protestato il capogruppo in commissione Paolo Tiramani: “Mettono il bavaglio alla risoluzione di centrodestra”, ha scritto su Facebook. “Ms5, PD, Leu e Italia viva non mettono ai voti la nostra risoluzione sulla par condicio prima del voto in Umbria. Vergogna“.

Completamente diversa la versione di Italia viva. “Il centrodestra che parla di bavaglio evidentemente ha partecipato a un’altra riunione e non a quella cui tutti abbiamo preso parte in Vigilanza”, ha detto il deputato Michele Anzaldi. “Io stesso ho chiesto più volte ai colleghi dell’opposizione di firmare tutti insieme una lettera all’Agcom, come proposto dal presidente Barachini e come accettato anche dagli altri gruppi di maggioranza, dove inserire le segnalazioni di tutti gli episodi che hanno danneggiato l’informazione e il pluralismo in Rai nelle ultime settimane. Una lettera che di fatto sarebbe diventata un esposto all’unanimità della Vigilanza per chiedere un’istruttoria sull’informazione Rai, sulla quale già pende il procedimento Agcom con rischio di multa da 72 milioni di euro. Un’iniziativa ben più efficace dell’inutile risoluzione”. E ha concluso: “Se davvero Salvini si ritiene danneggiato da Report, se come dice il comunicato del centrodestra la trasmissione ha riportato notizie false, perché Salvini non chiede di essere intervistato da Sigfrido Ranucci e finalmente dice quello che sa sul caso Russiagate e su Savoini, dando la sua versione dei fatti? Siamo sicuri che Report sarà ben felice di dare spazio a un’intervista al leader della Lega, senza bisogno di approvare inutili risoluzioni in Vigilanza (e lo dice uno che sa di cosa parla, visto che la risoluzione sugli agenti tv non è mai stata applicata dalla Rai)”.