Ci sono cose nella vita a cui tutti ambiamo ma che sono di difficile realizzazione: una è, manco a dirlo, vincere un terno al lotto, l’altra, non meno impervia, è rinvigorire un rapporto di coppia che proprio non ne vuole sapere di rifare scintille come i primi tempi. E vai giù di baby doll, carrello pieno di cibo afrodisiaco e riti propiziatori nella speranza di far balzare su degli ormoni belli che assopiti. C’è, però, un’altra arma che alcune donne usano e che non compare nei manuali della nonna: ricorrere alla chirurgia.
La notizia è di quella che fa discutere: secondo un sondaggio realizzato da Clinic, una delle più grandi organizzazioni di medici estetici del centro Italia, ben sei donne su dieci che si sono sottoposte a qualche interventino lo hanno fatto “per recuperare una relazione in profonda crisi e ritrovare una nuova intesa sessuale rilanciando il rapporto proprio a partire dalla fisicità della donna. È un po’ come dire: vediamo cosa succede se lui mi vede diversa” spiega Gianluca Profili, presidente del gruppo.
I trattamenti più richiesti, ovviamente, sono quelli soft come il filler, il botox e le biostimolazioni ma qualcuna (due su dieci, per l’esattezza) va sul sodo – nel senso letterale del termine – e fa una mastoplastica additiva per rassodare un seno decadente. A questa pletora di donne che reclamano una vita sessuale soddisfacente se ne unisce un’altra che non ci sta ad essere mollata. E, se prima ci si accontentava di un nuovo taglio di capelli, un nuovo colore, delle lentine colorate al massimo, ora si va dritte dal chirurgo.
“Tra le pazienti di Clinic, il 60% non si era mai rivolto alla chirurgia e molte di queste vi si sono avvicinate dopo la fine di una relazione” continua Profili, che assicura sul risultato: “Nel 50% dei casi c’è un ritorno di fiamma”. Altro che amuleti, corsi di autostima o tecniche di gelosia. A questo punto, però, mi chiedo a quali trattamenti si sottopongano gli uomini per riconquistare la lei amata. Io un’idea ce l’ho… indovinate quale?