Lo scatto del 2011 con Di Pietro, Bersani e Vendola è stato rievocato in queste ore dopo che per la prima volta 5 stelle e Pd hanno accettato di salire insieme sullo stesso palco e farsi immortalare insieme. L'unico assente, e molto probabilmente non a caso, l'ex premier e leader di Italia viva Matteo Renzi
Dalla foto di Vasto a quella di Narni. Lo scatto che portò così tanta sfortuna al centrosinistra in queste ore viene associato alla foto storica degli alleati Pd e M5s in Umbria, facendo venire i brividi ai più scaramantici nel centrosinistra e tra i grillini. L’associazione è inevitabile. Era settembre 2011 e i leader Antonio Di Pietro, Niki Vendola e Pier Luigi Bersani posarono sorridenti alla festa nazionale dell’Italia dei valori a Vasto per celebrare quello che avrebbe dovuto essere un solido rapporto. Era l’epoca in cui Silvio Berlusconi stava per cadere e la coalizione si preparava al ritorno alle urne con le migliori aspettative. Si rivelò tutto un’illusione. Passarono meno di due mesi e a novembre 2011 nacque il governo Monti con il sostegno di Pd e Idv-Sel passati convintamente all’opposizione. Ma non solo: il ritorno alle urne fu nel 2013, quando il centrosinistra fu travolto dallo tsunami M5s. Da quel momento insomma, proprio la foto di Vasto venne usata come metro di paragone per raccontare gli esperimenti nati zoppi o comunque dal futuro difficile, se non impossibile.
Ecco perché in tanti oggi, sui social e nelle stanze dei partiti, hanno ritirato fuori quell’immagine. Lo scatto di centrosinistra e M5s sul palco di Narni (Terni) è sicuramente un momento storico per i due nuovi alleati. Per la prima volta il segretario Pd Nicola Zingaretti, il capo politico 5 stelle Luigi Di Maio, il premier Giuseppe Conte e il ministro di Leu Roberto Speranza hanno accettato di salire sul palco insieme e pure di scattarsi una foto. E addirittura di fermarsi al termine del comizio per bere un caffè: insomma si sono impegnati per far capire che i rapporti sono ottimi. Mai prima d’ora si erano spinti oltre e soprattutto nessuno, fino a pochi giorni prima della crisi di governo di mezza estate, si sarebbe immaginato di poter fare un tale passo. I nemici storici sorridenti per lanciare il candidato civico. Le parole scelte per l’occasione, anche quelle, non hanno precedenti: “comunità”, “progetto che ha futuro”, “non siamo solo un’alternativa”. Il problema è che i sondaggi non li danno tra i vincenti e, se si guardano le tendenze nazionali, sarà difficilissimo riuscire a portare a casa la vittoria. Per non parlare del fatto che proprio l’Umbria, Non è un caso che Matteo Renzi abbia deciso di tenersene fuori. Aveva una scusa perfetta: “Noi non corriamo per le Regionali”. O forse l’ex premier ha “nasato” il rischio di farsi immortalare in quello scatto e ha deciso di starsene il più lontano possibile.