Intervistato da L'Espresso, il trafficante di uomini che era a capo della Guardia Costiera di Zawiya ritorna sul viaggio in Italia nell'ambito della trattativa per la gestione dei flussi migratori dalla Libia. E sostiene di essere entrato nel palazzo del Ministero
Abd al-Rahman al-Milad, meglio conosciuto come Bija, il trafficante di esseri umani a capo della Guardia Costiera libica di Zawiya che, come rivelato dalle inchieste di Nancy Porsia e di Avvenire, aveva incontrato rappresentanti del ministero dell’Interno italiano al Cara di Mineo nell’ambito della trattativa per la gestione dei flussi migratori dalla Libia ha rilasciato un’intervista a L’Espresso. E ha aggiunto un particolare: in quell’occasione “sono stato anche al Viminale”, quando ministro dell’Interno era Marco Minniti. L’intervista, realizzata da Francesca Mannocchi, sarà trasmessa a Propaganda Live su La7 questa sera venerdì 25 ottobre.
Come già ricostruito, Bija spiega di aver ricevuto l’invito a recarsi in Italia dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) “tramite la Guardia costiera che fa parte della Marina libica. Il viaggio non riguardava solo l’Italia, ma anche Tunisi e la Spagna – dice – È stato un viaggio molto fruttuoso, in Italia abbiamo cambiato posto ogni giorno, in Sicilia, a Roma, nel Lazio. È stato utile perché abbiamo visitato le navi dell’Operazione Sophia e della Guardia Costiera italiana, il centro di accoglienza in Sicilia a Mineo”.
Durante la sua permanenza in Italia, l’uomo spiega di aver “incontrato membri del ministero dell’Interno”, ma non ricorda i nomi. Alla domanda se avesse incontrato anche l’ex ministro Marco Minniti risponde “non so, forse, non ricordo”.