Il ministero della Difesa russo ha precisato che l'omicida soffrirebbe di un "esaurimento nervoso per problemi personali non legati agli obblighi militari"
Un militare russo ha impugnato la sua arma di ordinanza e ha sparato contro i suoi commilitoni, uccidendone otto e ferendone in modo grave due. La strage è avvenuta venerdì nella regione della Transbaikalia, in Siberia, nell’estremo oriente russo. Lo rende noto il ministero della Difesa russo citato dall’agenzia Ria Novosti.
Stando a quanto riportato, durante il cambio della guardia un soldato 20enne di servizio dallo scorso luglio in un’officina tecnico-militare ha aperto il fuoco in una base a Gorny, circa 150 chilometri a nord del confine con la Mongolia. Il ministero della Difesa ha anche precisato che il soldato soffrirebbe di “un esaurimento nervoso per problemi personali non legati agli obblighi militari”. Il militare è stato fermato e arrestato.
Secondo l’agenzia Interfax il militare avrebbe 20 anni e sarebbe in servizio dallo scorso luglio. Sempre stando a Interfax, la base in cui è stato commesso l’omicidio è gestita dal 12esimo dipartimento del ministero della Difesa russo, responsabile della manutenzione tecnico-nucleare. L’unità sarebbe la 54160, dislocata a Gorny, dove si può entrare solo con un permesso speciale.
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