Si fingeva amico e le perseguitava con lettere e messaggi anonimi contenenti false accuse di pedofilia e di collusioni con la criminalità organizzata. È successo con Fabio Quagliarella, per anni. Ma anche con Guido Lembo, gestore di un noto locale di Capri, e con altri imprenditori e professionisti. Adesso è in carcere. Polizia e carabinieri hanno infatti dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei confronti di Raffaele Piccolo, ex poliziotto, che dovrà scontare una condanna a 4 anni e 6 mesi.

L”uomo, 54 anni, è ritenuto responsabile di atti persecutori, calunnia e sostituzione di persona. I reati contestati, avvenuti in un arco temporale compreso tra il 2006 ed il 2010. L’incubo di Quagliarella iniziò poco dopo l’arrivo a Napoli dall’Udinese. Il suo smartphone aveva problemi e l’attaccante decise di rivolgersi a un suo amico che gestiva un negozio di telefonia. Quest’ultimo gli presentò Piccolo, poliziotto esperto in tecnologia, per risolvere il problema.

Così i due si conoscono. E contestualmente iniziano lettere e messaggi anonimi con accuse false e infamanti. Quagliarella decide di denunciare e si rivolge proprio a Piccolo, che lavora nella sezione Postale. In realtà, le denunce cadono nel vuoto per mesi. Piccolo fa finta di indagare e nel frattempo chiede di tutto all’attaccante. Dopo mesi il giocatore decide di rivolgersi a un altro agente e a quel punto l’inchiesta parte per davvero.

E la procura di Torre Annunziata riesce a documentare le responsabilità di Piccolo che per anni, fingendosi amico delle vittime, le ha perseguitate. Nel frattempo però le vicende erano diventate di dominio pubblico, giungendo anche sulla scrivania di Aurelio De Laurentiis. Quagliarella venne ceduto alla Juventus dopo appena un anno.

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