Maggiori limitazioni agli ingressi via mare e via terra
Nel 2017 l’amministrazione di Dubrovnik – che deve smaltire ogni anno frotte di centinaia di migliaia di turisti attirati dalle spiagge e dalle location di GOT – ha deciso di ridurre a 4mila al giorno il numero di crocieristi che possono sbarcare nel centro storico.
E Venezia? In attesa che venga interdetto il traffico nella laguna alle grandi navi, dallo scorso settembre la Serenissima ha introdotto un ticket di tre euro per l’ingresso in città, che sarà aumentato fino a 10 euro dal 2020. Si tratta di misure giuste: il traffico umano a Venezia va limitato.
Promozione mete di nicchia e destagionalizzazione
La soluzione al turismo concentrato nei luoghi più noti passa sia attraverso la promozione di indirizzi alternativi a quelli mainstream, soprattutto in alta stagione, che la destagionalizzazione nel resto dell’anno.
Pensate alla Sicilia o alla Puglia: il Salento leccese è ormai impraticabile d’estate; d’inverno, invece che trasformarsi in una meta eletta per far svernare i turisti dal Nord Europa, viene abbandonato e si desertifica. Destagionalizzare richiede sforzi economici e strategici che poche organizzazioni del turismo vogliono però sobbarcarsi. Bisogna insistere e prendere esempio da chi, come le Canarie, ce l’ha fatta a spalmare i turisti durante l’arco dei 365 giorni.