Per un buon orto biologico, la lavorazione del suolo è importante. Vi do tre consigli utili
Nel fare l’orto la lavorazione del suolo è un aspetto veramente importante. Coltivandolo, il terreno viene lavorato perché si presenti soffice e drenante: deve essere “sciolto” perché le radici delle piante vi penetrino senza fatica e deve lasciar defluire l’acqua in eccesso senza creare ristagni che potrebbero far marcire le nostre coltivazioni.
L’agricoltura convenzionale è basata su grandi macchinari che non si fanno scrupolo nell’intervenire, distruggendo la struttura e la stratigrafia del terreno. In un’ottica di coltivazione biologica invece bisogna sapere che ogni operazione ha dei pregi ma anche dei difetti, e bisogna cercare quindi di approcciarsi all’ecosistema suolo in modo rispettoso.
Scopriamo quindi di più su come si prepara un buon orto biologico.
La lavorazione classica
Nel metodo tradizionale in genere si esegue una lavorazione principale usando la vanga e dissodando tutta l’area da coltivare. Seguirà poi una zappettatura, utile ad affinare lo strato più superficiale, rompendo le zolle. Infine si livella con un rastrello di ferro per spianare, preparando il letto di semina.
Il momento in cui si prepara l’orto è utile anche per effettuare una bella concimazione di fondo. Prima di zappare, si sparge del compost o del letame maturo, che verrà così incorporato al terreno durante la lavorazione.
Lavorare il suolo è necessario?
Una bella vangatura può essere molto utile, ma ha anche delle controindicazioni, perché altera alcuni equilibri del terreno. Personalmente effettuo comunque una lavorazione del suolo: ma prima di darvi qualche indicazione sul mio metodo mi piace ricordare che esistono scuole di pensiero alternative che prevedono di non lavorare il suolo.
L’agricoltura naturale “del non-fare” di Masanobu Fukuokaè l’esempio più famoso. In Italia si sta diffondendo il non metodo della coltivazione elementare, elaborata da Gian Carlo Cappello. Anche nell’agricoltura sinergica la fase preparatoria è completamente diversa dalla pratica tradizionale e mira a lavorare il terreno il meno possibile, realizzando bancali permanenti.
Tre consigli per l’orto biologico
Una lavorazione adatta al metodo biologico deve essere rispettosa del terreno e sconvolgere il meno possibile la sua struttura, la sua stratigrafia e la microfauna che lo popola. Senza dilungarmi voglio lasciare tre consigli molto pratici, da mettere subito in pratica nelle proprie coltivazioni.
1. Vangare senza rivoltare la zolla
La vangatura classica prevede di sollevare e rivoltare la zolla di terra, capovolgendola sotto sopra: in questo modo le radici delle erbe infestanti vanno sotto terra e non ricacciano subito. Il difetto di questa tecnica è che i microrganismi che popolano il terreno subiscono un forte trauma: alcuni vivono in profondità e si trovano allo scoperto, altri invece che vivono più in superficie e hanno bisogno di ossigeno si trovano sepolti.
Questi organismi hanno un ruolo importante nell’aiutare l’apparato radicale delle piante; danneggiandoli andiamo di fatto a impoverire il terreno. In certi casi è utile vangare girando la zolla: ad esempio quando si coltiva a partire da un prato incolto (ma non è necessario farlo ogni volta). Un’alternativa ottima è l’uso di una forca foraterra o di una grelinette, con cui rompere le zolle senza capovolgerle (è anche meno faticoso!).
2. Usare la motozappa il meno possibile
La motozappa è un attrezzo comodissimo e fa risparmiare tantissima fatica, visto che la sua fresa motorizzata è in grado di fare in poco tempo un lavoro che con la zappa sarebbe davvero lungo. Tuttavia anche la fresa comporta degli inconvenienti, che è bene conoscere.
Il primo è la suola di lavorazione: i denti della fresa battono nel sottosuolo e tendono a formare uno strato compatto che favorisce ristagni d’acqua in corrispondenza delle radici delle colture. Ogni tanto un passaggio di vanga o di forca può aiutare a evitare questa suola. Il secondo difetto è che fresando si polverizza eccessivamente la terra. Un terreno destrutturato alla prima pioggia o calpestio si compatta in modo poco sano. Per questo è meglio non passare troppo spesso con la motozappa, anche se sarebbe sciocco demonizzare questo attrezzo.
3. Il letame è meglio del pellettato
Per la concimazione di fondo tantissimi coltivatori si affidano allo stallatico pellettato. Non c’è niente di male: è completamente naturale e ricco di preziosi elementi nutritivi, perfettamente coerente con un metodo biologico. Tuttavia al suolo non servono soltanto nutrimenti, ma anche sostanza organica, di cui compost e letame sono molto più ricchi rispetto a concimi essiccati, come lo stallatico.
La sostanza organica aiuta a strutturare il terreno, rendendolo soffice: ne migliora la capacità di trattenere acqua, nutre i microrganismi utili. Per questo un bel cumulo di compostato o di letame è da preferirsi all’uso del solo pellettato. Anche perché il pellettato si dilava facilmente e, se viene distribuito troppo presto, rischia di essere in gran parte portato via dalle piogge.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".
Beirut, 23 feb. (Adnkronos) - La rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen ha riferito che Israele ha effettuato un attacco aereo nell'area di Al-Hermel, nella regione della Bekaa, nel Libano orientale.
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Orto Da Coltivare
Magazine dedicato alla coltivazione biologica
Ambiente & Veleni - 26 Ottobre 2019
Per un buon orto biologico, la lavorazione del suolo è importante. Vi do tre consigli utili
Nel fare l’orto la lavorazione del suolo è un aspetto veramente importante. Coltivandolo, il terreno viene lavorato perché si presenti soffice e drenante: deve essere “sciolto” perché le radici delle piante vi penetrino senza fatica e deve lasciar defluire l’acqua in eccesso senza creare ristagni che potrebbero far marcire le nostre coltivazioni.
L’agricoltura convenzionale è basata su grandi macchinari che non si fanno scrupolo nell’intervenire, distruggendo la struttura e la stratigrafia del terreno. In un’ottica di coltivazione biologica invece bisogna sapere che ogni operazione ha dei pregi ma anche dei difetti, e bisogna cercare quindi di approcciarsi all’ecosistema suolo in modo rispettoso.
Scopriamo quindi di più su come si prepara un buon orto biologico.
La lavorazione classica
Nel metodo tradizionale in genere si esegue una lavorazione principale usando la vanga e dissodando tutta l’area da coltivare. Seguirà poi una zappettatura, utile ad affinare lo strato più superficiale, rompendo le zolle. Infine si livella con un rastrello di ferro per spianare, preparando il letto di semina.
Il momento in cui si prepara l’orto è utile anche per effettuare una bella concimazione di fondo. Prima di zappare, si sparge del compost o del letame maturo, che verrà così incorporato al terreno durante la lavorazione.
Lavorare il suolo è necessario?
Una bella vangatura può essere molto utile, ma ha anche delle controindicazioni, perché altera alcuni equilibri del terreno. Personalmente effettuo comunque una lavorazione del suolo: ma prima di darvi qualche indicazione sul mio metodo mi piace ricordare che esistono scuole di pensiero alternative che prevedono di non lavorare il suolo.
L’agricoltura naturale “del non-fare” di Masanobu Fukuoka è l’esempio più famoso. In Italia si sta diffondendo il non metodo della coltivazione elementare, elaborata da Gian Carlo Cappello. Anche nell’agricoltura sinergica la fase preparatoria è completamente diversa dalla pratica tradizionale e mira a lavorare il terreno il meno possibile, realizzando bancali permanenti.
Tre consigli per l’orto biologico
Una lavorazione adatta al metodo biologico deve essere rispettosa del terreno e sconvolgere il meno possibile la sua struttura, la sua stratigrafia e la microfauna che lo popola. Senza dilungarmi voglio lasciare tre consigli molto pratici, da mettere subito in pratica nelle proprie coltivazioni.
1. Vangare senza rivoltare la zolla
La vangatura classica prevede di sollevare e rivoltare la zolla di terra, capovolgendola sotto sopra: in questo modo le radici delle erbe infestanti vanno sotto terra e non ricacciano subito. Il difetto di questa tecnica è che i microrganismi che popolano il terreno subiscono un forte trauma: alcuni vivono in profondità e si trovano allo scoperto, altri invece che vivono più in superficie e hanno bisogno di ossigeno si trovano sepolti.
Questi organismi hanno un ruolo importante nell’aiutare l’apparato radicale delle piante; danneggiandoli andiamo di fatto a impoverire il terreno. In certi casi è utile vangare girando la zolla: ad esempio quando si coltiva a partire da un prato incolto (ma non è necessario farlo ogni volta). Un’alternativa ottima è l’uso di una forca foraterra o di una grelinette, con cui rompere le zolle senza capovolgerle (è anche meno faticoso!).
2. Usare la motozappa il meno possibile
La motozappa è un attrezzo comodissimo e fa risparmiare tantissima fatica, visto che la sua fresa motorizzata è in grado di fare in poco tempo un lavoro che con la zappa sarebbe davvero lungo. Tuttavia anche la fresa comporta degli inconvenienti, che è bene conoscere.
Il primo è la suola di lavorazione: i denti della fresa battono nel sottosuolo e tendono a formare uno strato compatto che favorisce ristagni d’acqua in corrispondenza delle radici delle colture. Ogni tanto un passaggio di vanga o di forca può aiutare a evitare questa suola. Il secondo difetto è che fresando si polverizza eccessivamente la terra. Un terreno destrutturato alla prima pioggia o calpestio si compatta in modo poco sano. Per questo è meglio non passare troppo spesso con la motozappa, anche se sarebbe sciocco demonizzare questo attrezzo.
3. Il letame è meglio del pellettato
Per la concimazione di fondo tantissimi coltivatori si affidano allo stallatico pellettato. Non c’è niente di male: è completamente naturale e ricco di preziosi elementi nutritivi, perfettamente coerente con un metodo biologico. Tuttavia al suolo non servono soltanto nutrimenti, ma anche sostanza organica, di cui compost e letame sono molto più ricchi rispetto a concimi essiccati, come lo stallatico.
La sostanza organica aiuta a strutturare il terreno, rendendolo soffice: ne migliora la capacità di trattenere acqua, nutre i microrganismi utili. Per questo un bel cumulo di compostato o di letame è da preferirsi all’uso del solo pellettato. Anche perché il pellettato si dilava facilmente e, se viene distribuito troppo presto, rischia di essere in gran parte portato via dalle piogge.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
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Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Fdi e la svolta Usa sull’Ucraina: “Zelensky è un ostacolo alla pace, ora che c’è Trump basta armi”
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".
Beirut, 23 feb. (Adnkronos) - La rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen ha riferito che Israele ha effettuato un attacco aereo nell'area di Al-Hermel, nella regione della Bekaa, nel Libano orientale.