Ancora turbati e sconcertati per la gragnuola di balle che ha colpito negli ultimi giorni la Gran Bretagna e il continente europeo a proposito di Brexit, alcuni simpatici twittatori hanno preferito lasciar perdere le fonti di Downing Street e i giornali e le tv che vi prestano fede per dedicarsi a compilare tutti insieme la cronaca del secolo che verrà.
The Conservative Press Office has tweeted repeatedly that Johnson’s new deal has “passed Parliament”. It either does not understand the legislative process or is deliberately spreading misinformation. The WAB passed its first key legislative stage but has not “passed Parliament”. https://t.co/alMaAlgEsZ
— Robert Saunders (@redhistorian) October 24, 2019
Il primo a scrivere è stato lo scrittore bulgaro-britannico Julian Popov, gli altri hanno continuato sul tema e la storia si sta diffondendo in decine di rivoli con contributi provenienti da tutta Europa. Un sincero grazie a tutti gli “storici del futuro” per la loro ironia e per qualche risata strappata, nonostante la preoccupante saga che da troppi anni sta rubando tempo e denaro a tutti i cittadini europei, compresi i britannici. Qui di seguito una piccola sintesi, ma il consiglio è di andare direttamente alla fonte, verificare ed eventualmente partecipare.
The year is 2192. The British Prime Minister visits Brussels to ask for an extension of the Brexit deadline. No one remembers where this tradition originated, but every year it attracts many tourists from all over the world.
— Julian Popov (@julianpopov) October 19, 2019
Cronaca del 19 ottobre 2192
Il primo ministro britannico si è recato a Bruxelles per chiedere una proroga della data di scadenza per la Brexit. Nessuno ormai ricorda più da dove tragga origine questa tradizione ma essa attrae ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo.
Il costume cerimoniale prevede un abito apparentemente cucito per un soggetto di una taglia e, forse, di una specie completamente diversa, accompagnato da una parrucca bionda di nylon che sia stata collocata per 30 minuti in un’asciugatrice alla temperatura massima.
Intorno i bambini, che indossano strane maschere complete di buffe acconciature gialle, bussano alle porte delle case chiedendo “my deal or no deal”. Sono stati il romanzo a fumetti B for Brexit e il film che ne è stato tratto a rendere popolari il vestitone e la zazzerona gialla, nonostante quello fosse un racconto distopico basato sui referendum e ispirato solo assai alla lontana al folklore di “Guy BoJo”.
Oggi alcuni reperti storici sono esposti su una tavola rotonda, ricavata da un unico blocco di bullshit essiccata, che, si dice, sia una copia di quella originale dove BoJo e la sua allegra brigata erano usi darsi buon tempo in un remoto passato, ma gli storici sono divisi sul suo vero significato.
(continua)