Il presidente Donald Trump esulta per l’uccisione del leader Isis Abu Bakr al-Baghdadi. Ma i democratici vanno all’attacco, perché i leader del Congresso non sono stati informati in anticipo del raid, a differenze dei Russi, che però mettono in dubbio l’esistenza stessa del raid. “La Camera deve essere informata su questo raid, di cui i russi ma non la leadership del Congresso è stata informata preventivamente”, afferma la speaker della Camera, Nancy Pelosi. “Le nostre truppe e i nostri alleati meritano una leadership da Washington forte, intelligente e strategica”. In questo modo anche il maggior successo dell’amministrazione Trump, alle prese con una sempre più imminente richiesta di impeachment, non lo sottrae alle polemiche interne. Molti accusano il presidente di essere stato “irresponsabile” a diffondere così tanti dettagli del raid perché mette in pericolo le truppe. Gli insulti e la sua descrizione “colorita” dei fatti rischiano inoltre, aggiungono i critici, di alimentare l’antipatia verso gli Stati Uniti nel mondo arabo. “Gli Stati Uniti non si rallegrano per una morte come fanno i terroristi”, ha twittato ad esempio l’ex ambasciatrice americana in Qatar, Dana Shell Smith. Ma è soprattutto il non aver avvertito la il Congresso, sostengono alcuni osservatori nei dibattiti in corso sulle reti all news americane, indica che Trump sembra fidarsi più della Russia e della Turchia che del Congresso.
La questione si fa due volte delicata, perché quasi in simultanea è proprio Mosca, che Trump ha diffusamente ringraziato per la collaborazione e la concessione di basi, a contestare la ricostruzione ufficiale fornita dal presidente Usa. “Le forze armate russe precisano che “non hanno informazioni affidabili” sul raid delle forze speciali Usa nella provincia siriana di Idlib, afferma il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov. “Il crescente numero di diretti partecipanti e paesi che avrebbero preso parte a questa ‘operazione’, ciascuno fornendo dettagli completamente contraddittori, solleva domande e dubbi legittimi sulla sua esistenza e in particolare sul suo livello di successo”, aggiunge Konashenkov in una nota rilanciata dall’agenzia Ria Novosti.