“Elezioni Umbria? Bisogna essere realisti. Ha vinto certamente il centrodestra unito, ma ha vinto soprattutto la Lega di Salvini. Quindi, niente illusioni: il merito qualitativo e quantitativo va dato all’impegno di Salvini. Manca però un passaggio: può questa leadership di Salvini nella Lega diventare tale anche nel centrodestra unito allargato con una formazione politica credibile anche in Europa e a livello internazionale? La risposta è certamente sì”. Sono le parole del deputato di Forza Italia, Renato Brunetta, intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale, all’indomani della vittoria del centrodestra in Umbria.
E aggiunge: “Bisogna quindi trasformare il consenso elettorale del centrodestra, basato su alcuni temi base come l’immigrazione e la sicurezza, in un progetto di governo, senza ovviamente l’uomo solo al comando, ma con un’area che rappresenti tutto il Paese. Manca questo passaggio, cioè manca la leadership del centrodestra, che può andare certamente a Salvini ma ad alcune condizioni. La prima, che io definisco un sogno, è che nel prossimo novembre, quando la Commissione von der Leyen dovrà avere la fiducia del Parlamento Europeo, la Lega di Salvini coi suoi 30 deputati possa dire di sì, cioè possa trattare il proprio appoggio alla Commissione Ue , diventando parte integrante di una strategia di rinnovamento dell’Europa – continua – Noi come Forza Italia ci siamo già dentro perché apparteniamo al Ppe. Ma sarebbe auspicabile, anzi un sogno, che tutto il centrodestra fosse il catalizzatore della nuova Ue. Se questo succedesse, ne deriverebbero delle conseguenze straordinarie a livello nazionale. Avremmo un nuovo centrodestra allargato al civismo, al movimento di Toti, a Stefano Parisi, ai cattolici, cioè il centrodestra più allargato, più composito, più plurale possibile ed europeo, non estremista, né sovranista. Così questo nuovo centrodestra diventerebbe una forza credibile di governo anche all’interno del nostro Paese”.
Il responsabile economico di Fi puntualizza: “Ormai è chiaro che il M5s abbia una carenza di capitale umano, di quadri dirigenti. Ha anche un eccesso di estremismo che lo sta portando all’implosione. Riguardo al centrodestra unito, in fondo, stiamo parlando della lezione di Berlusconi nel 1994, quando prese in mano quello che era rimasto del vecchio pentapartito e mise insieme in una sintesi straordinaria la Lega di Bossi e la destra democratica di Fini. E vinse, perché era credibile. Salvini dovrebbe imparare dal federatore Berlusconi e ricostruire un centrodestra, rinnovandolo, allargandone i confini e qualificandolo ulteriormente dal punto di vista politico-programmatico. Anche qui: no euro o sì euro? Magari è meglio dire sì euro per la crescita e sì ai trattati”.
Brunetta chiosa: “Non basta quindi il consenso. Ci vogliono credibilità, convincimento, rapporti istituzionali, relazioni con il resto del mondo. Ecco perché faccio la mia proposta: lanciare una costituente del centrodestra unito, con regole, idee, valori, obiettivi di politica economica e sociale. Un centrodestra di questo tipo non solo è in grado di fare scelte straordinarie, ma diventa anche un luogo politico capace di attrarre risorse umane e politiche, nonché esperienze straordinarie, che tanto servono e serviranno al nostro Paese”.