È lei la vera eroina della caccia al Califfo: sguinzagliata da uno dei soldati della Delta Force, ha inseguito il terrorista nel buio cunicolo fino all’esplosione finale. Rimasta lievemente ferita, ma già tornata al lavoro
Non è la prima volta che un cane soldato partecipa a una missione delicatissima. Ma al Pentagono non si parla d’altro che di lei: ribattezzata Zero Bark Thirty, è il cane soldato che ha messo all’angolo Abu Bakr al Baghdadi nel tunnel senza uscita in cui il leader dell’Isis ha trovato la morte. È lei la vera eroina della caccia al Califfo: sguinzagliata da uno dei soldati della Delta Force, ha inseguito il terrorista nel buio cunicolo fino all’esplosione finale. Il suo nome è Conan, come rivelato ad alcuni media, anche se i vertici militari non hanno ancora voluto svelarne ufficialmente l’identità.
La foto invece è stata desecretata e postata su Twitter dal presidente Donald Trump che gli ha così reso omaggio: “Meravigliosa, ha fatto un gran lavoro!”. L’immagine restituisce una bellissima femmina di pastore belga del tipo Malinois, proprio come Cairo, il cane dell’unità speciale K-9 che nel 2011 fu impiegato nel blitz dei Navy Seal in cui fu ucciso Osama bin Laden, nella roccaforte pakistana di Abbottabad.
We have declassified a picture of the wonderful dog (name not declassified) that did such a GREAT JOB in capturing and killing the Leader of ISIS, Abu Bakr al-Baghdadi! pic.twitter.com/PDMx9nZWvw
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 28, 2019
Nello scatto d’ordinanza twittato dal presidente, Conan indossa un’imbracatura mimetica, quella a cui spesso vengono applicate le radio trasmittenti per impartire gli ordini anche a distanza. Lo sguardo dolce, la lingua a penzoloni, nulla lascia immaginare la determinazione e, in alcuni casi, la ferocia di un animale che come un vero e proprio Rambo ha ricevuto un addestramento militare durissimo, per abituarlo anche alle situazioni più estreme. E in effetti Conan ha rischiato la vita, travolta dallo scoppio del giubbotto esplosivo di al Baghdadi e rimanendo ferita, per fortuna lievemente. Tanto che, spiegano quasi increduli al Pentagono, è già tornata al suo lavoro, pronta a partecipare ad altre delicatissime e pericolose missioni.