Filomena Bruno è morta per proteggere sua figlia. Ha risposto che non avrebbe mai detto dove vive ora. Per questo – è la pista più calda battuta dai carabinieri – sarebbe stata accoltellata dall’ex genero Cristoforo Aghilar. Due colpi al petto, di fronte all’anziana madre, con la quale era rientrata a casa per recuperare oggetti personali dopo che le forze dell’ordine le avevano consigliato di lasciare l’abitazione in seguito alle minacce ricevute sabato sera dal 36enne. L’aveva avvicinata in un bar di Orta Nova, paese del Foggiano, e le aveva chiesto, tenendo ben in vista una pistola, dove si trovasse la figlia 21enne, ex fidanzata dell’uomo. Filomena non ha ceduto e lo stesso avrebbe fatto anche lunedì pomeriggio. Così Aghilar l’avrebbe accoltellata.
È lui l’indiziato numero uno per il delitto della 53enne, avvenuto in un paese ancora scosso dal triplice omicidio-suicidio del 12 ottobre scorso, quando un’agente di polizia penitenziaria ha sterminato la sua famiglia e poi si è tolto la vita. Trentasei anni, Aghilar era già latitante da un mese. Era evaso dai domiciliari a fine settembre e da allora i carabinieri gli danno la caccia. Secondo una prima ricostruzione, era riuscito a raggiungere la Germania insieme alla figlia di Filomena, all’epoca sua fidanzata.
Ma dopo qualche tempo la ragazza si era accorta del carattere violento dell’uomo, conosciuto alle forze dell’ordine perché avrebbe fatto parte di una banda protagonista di diversi assalti a bancomat e uffici postali in Veneto e Abruzzo, e i familiari l’avevano convinta a rientrare in Italia e andare da alcuni parenti che vivono lontano da Orta Nova. A quel punto, spiegano in ambienti investigativi, Aghilar sarebbe ricomparso in paese, mettendo a rischio la sua latitanza, pur di rintracciarla.
Sabato ha incontrato Filomena Bruno in un bar del paese e, minacciandola con una pistola, avrebbe cercato di farsi dire dove si trova sua figlia. La donna si è rifiutata e ha poi avvisato i carabinieri che le hanno consigliato di trasferirsi a casa di sua madre, avvisandoli prima di ogni spostamento. Lunedì non sarebbe accaduto quando la 53enne è andata nel suo appartamento, in via Diaz, per recuperare alcuni vestiti e – secondo quanto ricostruito finora – Aghilar l’ha vista entrare e si è fiondato in casa. Lì i due avrebbero discusso, Filomena ha cercato di fuggire ma l’uomo avrebbe raggiunta e accoltellata. Due colpi al petto che alla 53enne hanno lasciato solo il tempo di uscire dal portone e accasciarsi in strada.
A quel punto l’assassino si è dato nuovamente alla fuga abbandonando l’arma, già ritrovata. I carabinieri sono convinti che sia proprio Aghilar ad aver ucciso la donna e lo stanno cercando anche fuori dalla provincia di Foggia. Le battute, alle quali partecipano anche i Cacciatori di Puglia, sono particolarmente difficili perché il 36enne non ha uno smartphone né bancomat o carte di credito. Nessuna traccia sulle celle telefoniche né nei pagamenti elettronici. Decine di uomini alla caccia di un uomo trasformatosi in un fantasma.