Adobe Flash sparirà dalle ricerche di Google a fine anno. È la fine di un'era e di un software che ha fatto la storia, ma che oggi ha alternative valide, efficienti e sicure.
Google ha annunciato che a fine anno smetterà di indicizzare i siti che hanno al loro interno contenuti Flash. Flash, insomma, sarà bandito dai risultati delle ricerche. È la fine di un’era, quella che ha caratterizzato gli anni 2000, quando lo streaming audio e video avveniva quasi esclusivamente con Flash. Siti web e animazioni sono sono stati prodotti in Flash, in virtù della sua velocità e della fluidità delle immagini che garantiva.
Il problema è che ben presto le falle nella sicurezza portarono il software ad avere una pessima nomea, e nonostante Adobe si sia affannata pubblicando correzioni a profusione, gli exploit si sono susseguiti con tale e tanta insistenza che alla fine Flash divenne un incubo di cui liberarsi.
Da tempo ormai Flash è bistrattato e si sono diffuse alternative migliori, come l’HTML5 e WebGL. Da oltre un decennio le aziende web stanno diminuendo il loro supporto per Flash e aumentando quello per HTML5. Il browser Chrome ora blocca i contenuti Flash per impostazione predefinita. Ai navigatori contemporanei sarà capitato talvolta di cliccare su un sito e di vedere, invece della pagina web completa, il messaggio: “Contiene Flash, vuoi attivare il Player Flash?”. I browser Microsoft Edge e FireFox dalla versione 69 e Safari non visualizzano i contenuti Flash per default, presto non li visualizzeranno in nessun caso. In futuro, “nelle pagine Web che contengono contenuti Flash, la Ricerca Google ignorerà i contenuti Flash”, taglia corto Dong-Hwi Lee, responsabile tecnico di Google, in un post sul blog.
Attualmente si stima che meno del 5% dei siti web abbia ancora contenuti in Flash, una percentuale in netto calo rispetto al 30% del 2011. In definitiva, Flash può riposare in pace, perché come scrive Lee “la maggior parte degli utenti e dei siti Web non si accorgerà nemmeno di questa modifica”.