L’ex direttore responsabile ed editoriale del Sole 24 Ore Roberto Napoletano è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Maria Cristina Mannocci nell’ambito della vicenda delle presunte irregolarità nei conti del gruppo. Il giudice inoltre ha accolto la richiesta di patteggiamento dell’ex ad Donatella Treu e dell’ex presidente Benito Benedini – accusati dei reati di false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo e a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche – rispettivamente a un 1 anno e 8 mesi e 300mila euro e a 1 anno e 6 mesi e 100mila euro e anche della stessa società Sole 24 Ore a una sanzione pecuniaria di 50.310 euro. Napoletano, la cui difesa rappresentata dall’avvocato Guido Alleva aveva chiesto il proscioglimento perché il fatto non sussiste o perché non costituisce reato, andrà invece a processo con rito abbreviato il 16 gennaio. Si tratta dell’ultimo dell’inchiesta che nel marzo 2017 scosse il quotidiano economico. Il penultimo era stato la richiesta di rinvio a giudizio per i tre imputati. Prima ancora c’era stato il versamento, a titolo di risarcimento da quasi 3 milioni dalla Di Source Limited, la società Uk incaricata di gestire gli abbonamenti digitali all’estero fra il 2013 e il 2016 durante la gestione dell’ex presidente Benedini e dell’allora ad Treu.
Le contestazioni agli imputati – Il pm Gaetano Ruta, con gli accertamenti della Guardia di Finanza, aveva scoperto che molte copie digitali dichiarate erano farlocche, che quelle di carta finivano al macero e di conseguenza i ricavi erano gonfiati. Per la procura si trattava in realtà di account fantasma, attivati solo per far abbellire i disastrati conti della casa editrice e gonfiare i bilanci. Ma non solo: venivano mascherate le perdite del quotidiano aggregando ricavi di altri settori. Ed è così che le percentuali di crescita – anche comparati con i risultati di altre testate – erano di fatto “del tutto slegati dalla realtà economica”. Le notizie false sui risultati, secondo la procura di Milano, avrebbero anche alterato il prezzo del titolo del gruppo quotato in Borsa. Per questo che la procura, contestando l’aggiotaggio informativo, ha inserito nel capo di imputazione i comunicati del 18 marzo 2014 con le indicazioni sulla diffusione delle copie digitali del quotidiano, del 19 marzo 2015 sui ricavi consolidati del gruppo, e il comunicato del 16 marzo 2016 sui ricavi dell’intero 2015 della società. In quei comunicati si diceva che il giornale si confermava primo quotidiano digitale. Anche la società, in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti, era stata iscritta nel registro degli indagati.
L’inchiesta era stata aperta per false comunicazioni sociali e appropriazione indebita. Ma quest’ultimo reato si è estinto perché come prevede la nuova norma sull’appropriazione indebita la parte offesa deve presentare querela e dopo il risarcimento il gruppo editoriale, che fa riferimento a Confindustria, non procederà. Quindi il filone, in cui era coinvolti l’ex direttore dell’area digitale, Stefano Quintarelli (già ex deputato di Scelta Civica) suo fratello Giovanni Quintarelli, il commercialista Stefano Poretti, Massimo Arioli (ex direttore finanziario del gruppo), Alberti Biella (ex direttore dell’area vendite) e Filippo Beltramini (direttore della società inglese Fleet Street News Ltd), si è chiuso così.
I pm: “Sovrastimati i risultati di gestione” – A Benedini, Treu e Napoletano i pm contestano di aver esposto nella “relazione finaziaria semestrale al 30 giugno 2015, nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015 e nel bilancio al 31 dicembre 2015, fatti materiali non rispondenti al vero – come si legge nel capo di imputazione – sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società”, sull’andamento economico, sulla vendita delle copie digitali e cartacee e sui ricavi “ciò realizzando con una rappresentazione tesa sempre a sovrastimare i risultati di gestione del più significativo asset della società – il quotidiano Il Sole 24 Ore – in particolare i ricavi generati dalla vendita delle copie e la penetrazione nel mercato, anche mimetizzando le perdite maturate attraverso la aggregazione di idfferenti aree di business”. Bugie al fine ” di assicurare a se stessi e a terzi un ingiusto profitto”.
Le false comunicazioni sociali e gli spostamenti delle perdite – Per quanto riguarda le false comunicazioni sociali secondo il pubblico ministero gli indagati aggregavano all’interno del settore denominato Editrice le aree Publishing&Digital (al cui interno era incluso il quotidiano Il Sole 24 Ore, versione cartacea e digitale, i prodotti collaterali e periodici allegati, i nuovi prodotti digitali, il sito del quotidiano e i contenuti online a pagamento), Tax&legal, Radio, Agenzia e Pa. Un’aggregazione che di fatto impediva di comprendere i risultati di ciascuno settore e “in tal modo impedendo di valutare la natura e gli effetti sul bilancio della società dei risultati di ciascun settore e del contesto economico nel quale ciascun settore operava”. Ed è così che i risultavi positivi di alcuni settori finivano “per compensare l’andamento negativo del settore operativo Publishing&Digital costituito per la gran parte dal quotidiano Il Sole 24 Ore”. Le perdite del quotidiano venivano di fatto mascherate nei bilanci.
Trasferiti i ricavi di altri settori al quotidiano – Ma come avveniva questa alterazione dei risultati con la diffusione del quotidiano? Secondo la procura a partire dall’esercizio del 2013 venivano trasferiti al quotidiano digitale i ricavi delle banche dati grazie all’offerta del quotidiano digitale in abbinamento agli abbonati di altri prodotti editoriali del gruppo… senza alcuna maggiorazione del prezzo e senza alcun accordo contrattuale con il cliente al quale veniva lasciato inalterato il valore della fattura. Ma le fatture sarebbero state regolrizzate solo a partire dal 2015 attraverso lo scorporo del prezzo del quotidiano. Ed è così che venivano indicati ricavi dalla diffusione quelli che in realtà erano soldi guadagnati con la vendita di prodotti dati in abbinamento. Informazioni false ad azionisti e mercato sull’attribuzione delle voci di ricavo. Ed è così che nel corso dell’esercizio 2015, “la vendita simulata di abbonamenti al quotidiano digitale a favore di grandi clienti, cui venivano concessi sconti e omaggi sulle spese pubblicitarie quale contropartita alla sottoscrizione dei suddetti abbonamenti che finivano per essere privi di un effettivo corrispettivo”. Secondo la procura venivano fatti passare per fruttuosi i rapporti contrattuali con DiSource,Johnson, Edifreepress che invece facevano registrare segno negativo. Questo perché per ogni copia venduta veniva retrocesso all’intermediario un importo superiore a quello fatturato. Ma non solo anche le vendite erano “fittizie”: le copie cartacee distribuite da Johnson e Edifreepress finivano al macero. Un rapporto quello tra Il Sole e questa società sempre in perdita. Gli inquirenti hanno scoperto anche che a partire dal 2013 non era stata contabilizzata la cessione, con modalità sale and lease back, della Rotativa a favore di Mps L&F. L’accordo prevedeva l’impegno da parte del quotidiano di subentrare in un contratto di leasing. Valore dell’operazione 8 milioni 134mila euro.
La società: “Capitolo chiuso” – “La decisione del Tribunale di Milano, che va ad aggiungersi all’archiviazione del procedimento sanzionatorio Consob nei confronti della Società, permette al Gruppo 24 Ore di chiudere un capitolo del passato. La Società – si legge in una nota – potrà così concentrarsi sulle tematiche industriali e continuare con lo sviluppo in atto, che ha già visto in questi mesi il varo di numerose iniziative editoriali innovative”.
Napoletano: “Sono innocente, affronterà il dibattimento” – “Avrei potuto patteggiare come gli altri, ma non posso patteggiare per un reato che non ho commesso. Sono innocente e affronterò a testa alta il dibattimento e sono consapevole che in quella sede emergerà la verità” ha detto all’Ansa Roberto Napoletano.
Giustizia & Impunità
Sole 24 Ore: l’ex direttore Roberto Napoletano rinviato a giudizio. Gli ex vertici e la società hanno patteggiato
L'ex direttore andrà a processo con rito abbreviato il 16 gennaio. "Sono innocente e affronterò a testa alta il dibattimento e sono consapevole che in quella sede emergerà la verità" ha detto il giornalista
L’ex direttore responsabile ed editoriale del Sole 24 Ore Roberto Napoletano è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Maria Cristina Mannocci nell’ambito della vicenda delle presunte irregolarità nei conti del gruppo. Il giudice inoltre ha accolto la richiesta di patteggiamento dell’ex ad Donatella Treu e dell’ex presidente Benito Benedini – accusati dei reati di false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo e a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche – rispettivamente a un 1 anno e 8 mesi e 300mila euro e a 1 anno e 6 mesi e 100mila euro e anche della stessa società Sole 24 Ore a una sanzione pecuniaria di 50.310 euro. Napoletano, la cui difesa rappresentata dall’avvocato Guido Alleva aveva chiesto il proscioglimento perché il fatto non sussiste o perché non costituisce reato, andrà invece a processo con rito abbreviato il 16 gennaio. Si tratta dell’ultimo dell’inchiesta che nel marzo 2017 scosse il quotidiano economico. Il penultimo era stato la richiesta di rinvio a giudizio per i tre imputati. Prima ancora c’era stato il versamento, a titolo di risarcimento da quasi 3 milioni dalla Di Source Limited, la società Uk incaricata di gestire gli abbonamenti digitali all’estero fra il 2013 e il 2016 durante la gestione dell’ex presidente Benedini e dell’allora ad Treu.
Le contestazioni agli imputati – Il pm Gaetano Ruta, con gli accertamenti della Guardia di Finanza, aveva scoperto che molte copie digitali dichiarate erano farlocche, che quelle di carta finivano al macero e di conseguenza i ricavi erano gonfiati. Per la procura si trattava in realtà di account fantasma, attivati solo per far abbellire i disastrati conti della casa editrice e gonfiare i bilanci. Ma non solo: venivano mascherate le perdite del quotidiano aggregando ricavi di altri settori. Ed è così che le percentuali di crescita – anche comparati con i risultati di altre testate – erano di fatto “del tutto slegati dalla realtà economica”. Le notizie false sui risultati, secondo la procura di Milano, avrebbero anche alterato il prezzo del titolo del gruppo quotato in Borsa. Per questo che la procura, contestando l’aggiotaggio informativo, ha inserito nel capo di imputazione i comunicati del 18 marzo 2014 con le indicazioni sulla diffusione delle copie digitali del quotidiano, del 19 marzo 2015 sui ricavi consolidati del gruppo, e il comunicato del 16 marzo 2016 sui ricavi dell’intero 2015 della società. In quei comunicati si diceva che il giornale si confermava primo quotidiano digitale. Anche la società, in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti, era stata iscritta nel registro degli indagati.
L’inchiesta era stata aperta per false comunicazioni sociali e appropriazione indebita. Ma quest’ultimo reato si è estinto perché come prevede la nuova norma sull’appropriazione indebita la parte offesa deve presentare querela e dopo il risarcimento il gruppo editoriale, che fa riferimento a Confindustria, non procederà. Quindi il filone, in cui era coinvolti l’ex direttore dell’area digitale, Stefano Quintarelli (già ex deputato di Scelta Civica) suo fratello Giovanni Quintarelli, il commercialista Stefano Poretti, Massimo Arioli (ex direttore finanziario del gruppo), Alberti Biella (ex direttore dell’area vendite) e Filippo Beltramini (direttore della società inglese Fleet Street News Ltd), si è chiuso così.
I pm: “Sovrastimati i risultati di gestione” – A Benedini, Treu e Napoletano i pm contestano di aver esposto nella “relazione finaziaria semestrale al 30 giugno 2015, nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015 e nel bilancio al 31 dicembre 2015, fatti materiali non rispondenti al vero – come si legge nel capo di imputazione – sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società”, sull’andamento economico, sulla vendita delle copie digitali e cartacee e sui ricavi “ciò realizzando con una rappresentazione tesa sempre a sovrastimare i risultati di gestione del più significativo asset della società – il quotidiano Il Sole 24 Ore – in particolare i ricavi generati dalla vendita delle copie e la penetrazione nel mercato, anche mimetizzando le perdite maturate attraverso la aggregazione di idfferenti aree di business”. Bugie al fine ” di assicurare a se stessi e a terzi un ingiusto profitto”.
Le false comunicazioni sociali e gli spostamenti delle perdite – Per quanto riguarda le false comunicazioni sociali secondo il pubblico ministero gli indagati aggregavano all’interno del settore denominato Editrice le aree Publishing&Digital (al cui interno era incluso il quotidiano Il Sole 24 Ore, versione cartacea e digitale, i prodotti collaterali e periodici allegati, i nuovi prodotti digitali, il sito del quotidiano e i contenuti online a pagamento), Tax&legal, Radio, Agenzia e Pa. Un’aggregazione che di fatto impediva di comprendere i risultati di ciascuno settore e “in tal modo impedendo di valutare la natura e gli effetti sul bilancio della società dei risultati di ciascun settore e del contesto economico nel quale ciascun settore operava”. Ed è così che i risultavi positivi di alcuni settori finivano “per compensare l’andamento negativo del settore operativo Publishing&Digital costituito per la gran parte dal quotidiano Il Sole 24 Ore”. Le perdite del quotidiano venivano di fatto mascherate nei bilanci.
Trasferiti i ricavi di altri settori al quotidiano – Ma come avveniva questa alterazione dei risultati con la diffusione del quotidiano? Secondo la procura a partire dall’esercizio del 2013 venivano trasferiti al quotidiano digitale i ricavi delle banche dati grazie all’offerta del quotidiano digitale in abbinamento agli abbonati di altri prodotti editoriali del gruppo… senza alcuna maggiorazione del prezzo e senza alcun accordo contrattuale con il cliente al quale veniva lasciato inalterato il valore della fattura. Ma le fatture sarebbero state regolrizzate solo a partire dal 2015 attraverso lo scorporo del prezzo del quotidiano. Ed è così che venivano indicati ricavi dalla diffusione quelli che in realtà erano soldi guadagnati con la vendita di prodotti dati in abbinamento. Informazioni false ad azionisti e mercato sull’attribuzione delle voci di ricavo. Ed è così che nel corso dell’esercizio 2015, “la vendita simulata di abbonamenti al quotidiano digitale a favore di grandi clienti, cui venivano concessi sconti e omaggi sulle spese pubblicitarie quale contropartita alla sottoscrizione dei suddetti abbonamenti che finivano per essere privi di un effettivo corrispettivo”. Secondo la procura venivano fatti passare per fruttuosi i rapporti contrattuali con DiSource,Johnson, Edifreepress che invece facevano registrare segno negativo. Questo perché per ogni copia venduta veniva retrocesso all’intermediario un importo superiore a quello fatturato. Ma non solo anche le vendite erano “fittizie”: le copie cartacee distribuite da Johnson e Edifreepress finivano al macero. Un rapporto quello tra Il Sole e questa società sempre in perdita. Gli inquirenti hanno scoperto anche che a partire dal 2013 non era stata contabilizzata la cessione, con modalità sale and lease back, della Rotativa a favore di Mps L&F. L’accordo prevedeva l’impegno da parte del quotidiano di subentrare in un contratto di leasing. Valore dell’operazione 8 milioni 134mila euro.
La società: “Capitolo chiuso” – “La decisione del Tribunale di Milano, che va ad aggiungersi all’archiviazione del procedimento sanzionatorio Consob nei confronti della Società, permette al Gruppo 24 Ore di chiudere un capitolo del passato. La Società – si legge in una nota – potrà così concentrarsi sulle tematiche industriali e continuare con lo sviluppo in atto, che ha già visto in questi mesi il varo di numerose iniziative editoriali innovative”.
Napoletano: “Sono innocente, affronterà il dibattimento” – “Avrei potuto patteggiare come gli altri, ma non posso patteggiare per un reato che non ho commesso. Sono innocente e affronterò a testa alta il dibattimento e sono consapevole che in quella sede emergerà la verità” ha detto all’Ansa Roberto Napoletano.
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Milano, 11 mar. (Adnkronos) - Spike Lee e Adriano Celentano si incontrano a Milano e subito l’ambiente cinematografico, quello televisivo e quello musicale entrano in fibrillazione partorendo mille ipotesi. Per incontrare il regista Usa, Celentano - a quanto apprende l’Adnkronos - ha lasciato la villa di Galbiate e la cosa, sempre più rara, non è passata inosservata. E infatti il motivo era validissimo visto che ad aspettarlo nel capoluogo lombardo c’era il regista newyorkese cult. Riserbo al momento su cosa i due si siano detti e cosa stiano tramando. Forse c’entra il nuovo film del regista americano ‘Highest 2 Lowest’, in uscita in primavera e dato in arrivo al festival di Cannes? Magari la colonna sonora? Si tratta di un thriller poliziesco che è il remake in lingua inglese del film di Akira Kurosawa del 1963 ‘High and Low’. Protagonista è Denzel Washington, alla sua quinta collaborazione con Spike Lee.
Roma, 11 mar. (Adnkronos Salute) - È stato presentato oggi, nel corso di un incontro alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, su iniziativa dell’onorevole Simona Loizzo, capogruppo Commissione Affari sociali della Camera, il Manifesto per l’Umanizzazione delle cure in oncologia. Realizzato da Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, in collaborazione con le associazioni di pazienti Ailar, Walce e Palinuro e con i clinici di riferimento in ambito oncologico, il documento è stato siglato da tutti i partecipanti, che hanno sottoscritto l’impegno a promuovere azioni concrete per riportare la persona al centro dell’iter di cura e affrontare lo stigma associato alla malattia. Nonostante i continui progressi della ricerca - si legge in una nota - il cancro continua a colpire milioni di persone, che vedono le proprie vite stravolte dalla patologia e da percorsi terapeutici tanto necessari quanto faticosi dal punto di vista fisico ed emotivo. Ogni anno, in tutto il mondo, vengono effettuate oltre 20 milioni di diagnosi di cancro e le proiezioni prevedono, al 2050, un aumento del 77% dei nuovi casi rispetto al 2022.
Tra le azioni, proposte del Manifesto, per condividere nuovi approcci a sostegno dei pazienti e delle loro famiglie, spicca quella di introdurre percorsi psico-oncologici strutturati e personalizzabili, in continuità con quanto suggerito dal Piano europeo di lotta contro il cancro e dal Piano oncologico nazionale 2023-2027. L’iniziativa prevede di aumentare gli interventi psico-sociali nei reparti di oncologia, al fine di gestire meglio l’impatto emotivo della patologia, che spesso porta i pazienti a sviluppare ansia e depressione, con conseguenze sfavorevoli sulla prognosi complessiva.
"L'umanizzazione delle cure in oncologia è un obiettivo fondamentale per garantire ai pazienti una qualità della vita che vada oltre la semplice cura fisica. L’obiettivo - afferma l’onorevole Loizzo - è quello di inserire all’interno dei percorsi di cura gli stessi pazienti con un ruolo da protagonisti. Non è un caso che abbiamo presentato un emendamento che punta a coinvolgere le associazioni di pazienti nei processi decisionali relativi alle cure, affinché le loro esperienze possano contribuire a un approccio che risponda sempre più ai bisogni ancora insoddisfatti di chi è affetto da queste patologie. Non possiamo infatti dimenticare l'impatto psicologico devastante che una malattia oncologica può avere sulla persona, ed è per questo che è urgente inserire la figura del psico-oncologo nel sistema sanitario, come già proposto dalla nostra legge".
Come ricordato durante l’incontro, per realizzare pienamente l’obiettivo di umanizzazione dei percorsi terapeutici è necessario un rinnovato impegno collettivo a favore della prevenzione, della diagnosi precoce, della presa in carico tempestiva e di un’assistenza olistica. Un simile impegno non può concretizzarsi senza la piena adesione di tutti gli attori, pubblici e privati, del sistema salute.
"Grazie ai notevoli progressi compiuti dalla ricerca, nel giro di pochi anni i pazienti oncologici hanno visto moltiplicarsi le opportunità di guarigione – afferma Ramon Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia - Nel portare avanti l’impegno a rispondere ai bisogni ancora insoddisfatti, non va trascurata l’importanza di tutelare il benessere complessivo del paziente, come parte integrante del percorso terapeutico. Il Manifesto per l’Umanizzazione delle cure in oncologia parte proprio da questo presupposto e mira a mettere a punto azioni specifiche e concrete, attuate grazie alla collaborazione di tutti noi firmatari. È un grande impegno - conclude - ed è solo l’inizio di un percorso che vede nel benessere del paziente l’unico, fondamentale obiettivo".
Verona, 11 mar. (Adnkronos) - "Per il primo anno saremo presenti a Monaco di Baviera, alla Fiera Transport Logistics, insieme a Friuli ed Emilia Romagna. Sarà importante portare l’esperienza e quello che stiamo facendo nelle nostre regioni. In Veneto stiamo diventando un laboratorio e uno studio di nuove tecnologie applicate alla mobilità. A Monaco presenteremo tutti i nostri progetti". Così Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto e assessore alle infrastrutture, durante l’evento di lancio della partecipazione congiunta di tutti i nodi logistici regionali – sotto la regia della Regione del Veneto – alla prossima fiera Transport Logistics di Monaco.
È stata anche l’occasione per fare il punto sul protocollo logistica nord-est che ha l'obiettivo di migliorare il traffico di merci e persone, anche in vista delle Olimpiadi 2026, implementando e migliorando i collegamenti e la logistica, strumenti fondamentali quali volano dello sviluppo.
“Il protocollo logistica nord-est ha obiettivi molto ambiziosi - prosegue De Berti - mettere attorno a un tavolo a parlare di logistica, infrastrutture e trasporti regioni come Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano. Il primo anno è servito per raccogliere tutte le informazioni e definire lo stato di fatto, ora la presidenza del tavolo è passata al Friuli e si inizierà ad entrare nel merito ragionando sulla pianificazione e fabbisogni della logistica del nord-est. La logistica fattura a livello nazionale più di 100 miliardi di euro, 15 solo nel Triveneto. Un settore davvero importante che può fare la differenza. Il fatturato è importante e incide molto sull’economia di questo territorio”
Verona, 11 mag. (Adnkronos) - "Infrastrutture Venete ha siglato il protocollo logistica nord-est, insieme alle altre due società regionali, l'anno scorso, e gli interporti avevano già sottoscritto il protocollo nel 2022. Siamo entrati come soggetti in grado di garantire l'accessibilità dei nodi di trasporto, che sono appunto rappresentati dagli interporti. Infrastrutture Venete sta operando affinché l'accessibilità attraverso le proprie infrastrutture sia assolutamente garantita e pronta ad accogliere la domanda di mobilità idroviaria". Sono le parole di Alessandra Grosso, direttore generale di Infrastrutture Venete, all’evento di presentazione “La Logistica Veneta al Transport Logistics di Monaco” tenutosi nella prima giornata di LetExpo, la fiera promossa da Alis, in collaborazione con Veronafiere, ormai vero e proprio punto di riferimento nazionale per il settore della logistica e del trasporto sostenibile.
Infrastrutture Venete presenterà domani a LetExpo 2025 “il proprio sistema di automazione delle conche, un'infrastruttura necessaria per la navigazione: attraverso un sistema di progettazione informatica e sistema IoT siamo infatti in grado di movimentare le conche da remoto - spiega Grosso - Parleremo poi anche del processo attraverso il quale, con una piattaforma, riusciamo a governare e monitorare i trasporti lungo le idrovie di nostra competenza. Siamo riferimento delle altre Regioni del sistema idroviario Padano-Veneto nonché poi riferimento di Uni per intercettare e trasferire i dati al Ministero”.
Milano, 11 mar. (Adnkronos) - Spike Lee e Adriano Celentano si incontrano a Milano e subito l’ambiente cinematografico, quello televisivo e quello musicale entrano in fibrillazione partorendo mille ipotesi. Per incontrare il regista Usa, Celentano - a quanto apprende l’Adnkronos - ha lasciato la villa di Galbiate e la cosa, sempre più rara, non è passata inosservata. E infatti il motivo era validissimo visto che ad aspettarlo nel capoluogo lombardo c’era il regista newyorkese cult. Riserbo al momento su cosa i due si siano detti e cosa stiano tramando. Forse c’entra il nuovo film del regista americano ‘Highest 2 Lowest’, in uscita in primavera e dato in arrivo al festival di Cannes? Magari la colonna sonora? Si tratta di un thriller poliziesco che è il remake in lingua inglese del film di Akira Kurosawa del 1963 ‘High and Low’. Protagonista è Denzel Washington, alla sua quinta collaborazione con Spike Lee.
Milano, 11 mar. (Adnkronos) - Spike Lee e Adriano Celentano si incontrano a Milano e subito l’ambiente cinematografico, quello televisivo e quello musicale entrano in fibrillazione partorendo mille ipotesi. Per incontrare il regista Usa, Celentano - a quanto apprende l’Adnkronos - ha lasciato la villa di Galbiate e la cosa, sempre più rara, non è passata inosservata. E infatti il motivo era validissimo visto che ad aspettarlo nel capoluogo lombardo c’era il regista newyorkese cult. Riserbo al momento su cosa i due si siano detti e cosa stiano tramando. Forse c’entra il nuovo film del regista americano ‘Highest 2 Lowest’, in uscita in primavera e dato in arrivo al festival di Cannes? Magari la colonna sonora? Si tratta di un thriller poliziesco che è il remake in lingua inglese del film di Akira Kurosawa del 1963 ‘High and Low’. Protagonista è Denzel Washington, alla sua quinta collaborazione con Spike Lee.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Sport e Salute e la Fitp hanno presentato oggi al Foro Italico le novità per il site degli Internazionali Bnl d’Italia 2025 che tutti gli appassionati, dal 29 aprile al 18 maggio, si troveranno ad apprezzare per l’82esima edizione, una ‘nuova epoca’ del torneo capitolino, in un’atmosfera unica, all’interno di un site più grande, più bello, più funzionale e ricco di fascino. Quest’anno, infatti, il tennis per la prima volta entrerà nello Stadio dei Marmi. Il suggestivo impianto, intitolato alla leggenda Pietro Mennea, conterà tre campi, due da circa 800 spettatori ed uno da oltre 3000 posti la 'Supertennis Arena', che potrebbe avere la suggestione di abbracciare un’altra leggenda dello sport italiano, Jannik Sinner, il primo azzurro della storia a raggiungere il primo posto del ranking Atp e che proprio a Roma farà il suo ritorno alle competizioni, dopo la squalifica di tre mesi.
Per presentare il nuovo progetto con tutte le grandi novità che renderanno ancor più iconico il colpo d’occhio dello splendido parco del Foro Italico, si è tenuta la conferenza stampa alla presenza di Angelo Binaghi (Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel), Marco Mezzaroma (Presidente di Sport e Salute), Andrea Abodi (Ministro per lo Sport e i Giovani), Francesco Rocca (Presidente della Regione Lazio) e Alessandro Onorato (Assessore al Turismo, Grandi Eventi, Sport e Moda del Comune di Roma).
“Quello del Foro Italico era come se fosse un foglio bianco, e un team straordinario con l’ad Diego Nepi, alla guida, ha ridisegnato il Foro Italico del presente e del futuro. Da 10 ettari abbiamo portato il site a 20 ettari. Fino ad oggi poteva contenere circa 33 mila persone, mentre da quest'anno saranno 55 mila. Avremo 34.500 posti a sedere, ben 7500 in più del 2024. Inoltre nel 2025 avremo 21 campi (9 campi da gioco e 12 da allenamento) con 4 campi in più rispetto allo scorso anno", ha sottolineato Mezzaroma.
“Quest’anno puntiamo ad arrivare alle 400mila presenze pagarti e vorremmo superare la soglia di un miliardo di euro di impatto economico sul territorio, nel giro di due o tre anni”, ha aggiunto Binaghi che ha parlato anche di futuro, "Quinto Slam a Roma? La nostra sfida è crescere, abbiate pazienza. Noi secondi dietro il calcio e dietro i grandi Slam non ci vogliamo rimanere a vita. Come Sinner, vogliamo provare ad arrivare in vetta, questo è l'obiettivo. Siamo campioni del mondo nel tennis a squadre, abbiamo il numero uno e dobbiamo essere curiosi e legittimamente ambiziosi, accompagnati per mano dal Governo", ha proseguito il numero uno della Fitp che su Sinner ha poi detto "tre mesi sono il giusto vantaggio che un grande campione come lui doveva dare al resto del mondo. Io non lo disturbo e le uniche volte che Sinner mi chiama sta per succedere un disastro mondiale. Lui aiuta moltissimo il tennis italiano nel processo di crescita e noi lo aiutiamo a essere il campione di uno sport sano, pulito e vincente. La nostra sfida è crescere".
Mentre il ministro Abodi ha sottolineato come "il Foro Italico, è un'eredità del '900, ma da sempre è stato un luogo generoso e se prima era intermittente, oggi offre un palinsesto quotidiano. Qui si celebra lo sport in tutte le sue dimensioni. E' un luogo dell'intrattenimento in senso generale, un luogo di socialità, che diventerà molto facilmente un luogo di destinazione. E c'è ancora margine di miglioramento e non è una logica di gigantismo, ma di opportunità". Poi il ministro per lo sport ha poi concluso: "Invito tutte le altre realtà sportive a prendere la Federtennis come esempio. Non bisogna mai sovrastare o subire gli altri, ci deve essere un miglioramento che sia sistematico".
Tornando sul nuovo site, insieme al Campo Centrale, alla Grand Stand Arena e al ‘Pietrangeli’, la SuperTennis Arena rappresenterà, dunque, uno dei quattro show court del torneo. In totale ci saranno 9 campi da gioco e 12 campi per gli allenamenti dei campioni e delle campionesse attesi al via; menzione speciale, tra quelli riservati alla preparazione, per i due allestiti lungo il Tevere, all’ombra del Ponte della Musica. Il pubblico, che per la prima volta potrà accedere all’impianto direttamente dal suggestivo Viale dell’Impero, che unisce l’Obelisco alla Fontana della Sfera, beneficerà anche di un Fan Village totalmente rinnovato, con spazi e facilities che contribuiranno a rendere indimenticabile l’experience-IBI in questo 2025. La zona delle piscine, riservata anche quest’anno ai giocatori e alle loro squadre, sarà nuovamente collegata al Centrale attraverso quella suggestiva passerella rappresentata dal ponte sospeso. Il progetto e le ‘rivoluzionarie’ novità del site -che passa così da 12 a 20 ettari per soddisfare la sempre più crescente voglia di tennis - rappresentano un doveroso omaggio della città e degli organizzatori per gli storici risultati che i campioni azzurri hanno raccolto nelle ultime stagioni.