“Di Maio? Dovrebbe fare un passo indietro dalla guida solitaria del M5s. Sicuramente dovrebbe farsi aiutare da un gruppo. È necessario che tutto diventasse più collegiale“. Sono le parole della deputata del M5s, Carla Ruocco, intervistata nella trasmissione “24 Mattino”, su Radio24, a proposito del bilancio del M5s all’indomani della sconfitta elettorale in Umbria.
E aggiunge: “Sicuramente non è edificante dar sempre la colpa a qualcun altro, in questo caso all’alleanza col Pd. Bisogna fare un’analisi e un’autocritica. Per quanto mi riguarda, avevo sempre evidenziato la criticità del fatto che più funzioni si concentrassero in una sola persona. Quindi, la mia osservazione non era contro una determinata persona, ma sulla modalità di concentrazione e di esecuzione di determinate scelte. Quindi, bisogna immediatamente passare a una collegialità, a una meritocrazia, a criteri di trasparenza nella selezione delle persone nelle cariche istituzionali”.
La presidente della Commissione Finanze alla Camera spiega: “La meritocrazia e la trasparenza sono indice di garanzia dei nostri valori, della nostra etica e dei motivi per cui siamo nati. In caso contrario, andremmo a sbiadirci e quindi le persone non ci riconoscerebbero più. Va quindi messa in primo piano nel Movimento una logica di democrazia e di trasparenza. E in alcuni casi abbiamo visto delle scelte compiute più che altro sulla base di volontà di star dietro a una linea definita da pochissimi, anziché decisa da un’assemblea deliberante più collegiale. Tutto questo si riverbera nella insoddisfazione interna e nelle spaccature“.
Ruocco rifiuta categoricamente l’ipotesi che il M5s stia agli sgoccioli: “Ricordiamo che anche la Lega a un certo punto è arrivata ai minimi storici e poi si è risollevata. La verità è che Salvini, dopo la rottura di agosto, è voluto passare all’incasso dal punto di vista elettorale. Era anche evidente che noi 5 Stelle partissimo da una condizione estremamente svantaggiata sui numeri, dato che c’erano le clausole di salvaguardia sull’Iva da gestire, e che questo potesse avere delle ripercussioni sulle scelte dell’elettorato. E’ facile fare politica dall’opposizione, lasciando i conti per aria e passando all’incasso elettorale – continua – Ora stiamo parlando delle criticità del M5s, ma da qui a dire che gli altri sono tutti Santi e bravi e i 5 Stelle ha sbagliato e deve scomparire c’è un abisso. Non tutto quello che si ottiene si vede in termini elettorali. Quale sarà il momento giusto per staccare la spina a questo governo e andare a elezioni? Adesso in piena legge di bilancio assolutamente no. Una volta finita questa sessione, rifaremo il punto della situazione. Si stabiliranno degli obiettivi di medio e di lungo termine e si andrà avanti se ci saranno le condizioni”.