Diritti

Casa Blu, a Milano è nata una struttura multidisciplinare per ragazzi o adulti con autismo e sindrome di Asperger

Si tratta di un nuovo polo di riferimento sul territorio della città metropolitana e non solo. Offre percorsi educativi, riabilitativi e formativi per soggetti che hanno difficoltà a comunicare, con deficit di comportamento, oltre a soffrire di ipersensibilità nei confronti di rumori e suoni

Una struttura multidisciplinare dedicata alle persone con autismo e con sindrome di Asperger, dove ci sono servizi e attività specializzate partendo dalla diagnosi dei bambini fino all’età adulta. Si tratta di Casa Blu, il nuovo polo di riferimento per l’autismo sul territorio della Città metropolitana di Milano e non solo. Offre percorsi educativi, riabilitativi e formativi per soggetti che hanno difficoltà a comunicare, con deficit di comportamento, oltre a soffrire di ipersensibilità nei confronti di rumori e suoni. In Italia sono diversi gli enti che si occupano di autismo, perché Casa Blu è una novità? “Non siamo a conoscenza di altre iniziative del genere. Sappiamo la fatica che stiamo facendo per unire le competenze di diverse associazioni per realizzare progetti in comune che soddisfino con competenza e alta qualità le richieste delle persone con autismo anche oltre i 18 anni” dice a Ilfattoquotidiano.it Angelo Chiodi presidente di Diesis, una delle tre associazioni promotrici del progetto insieme a Spazio Nautilus e L’Ortica.

A Casa Blu è garantita una presa in carico, non sanitaria precisano i promotori, che viene poi suddivisa tra le varie organizzazioni. Sono tantissime le attività proposte, tra cui incontri del gruppo giovani, laboratori per la lavorazione del legno e tessitura, corsi per imparare ad usare stampanti 3D, gite in montagna con la bussola, oltre che tutorato allo studio, teatro, cineforum e potenziamento cognitivo. “Tutte queste attività in un solo posto dedicate a persone autistiche rappresentano un inedito. Abbiamo unito diverse competenze con lo stimolo delle famiglie dei soggetti coinvolti e con il sostegno di professionisti” sottolineano gli ideatori.

Ogni organizzazione che aderisce, pur mantenendo la propria identità, offrirà in collaborazione con le altre, laboratori e programmi specifici ai quali potranno accedere tutti coloro che ne faranno richiesta purché in possesso dei requisiti necessari. “Dato che le tre associazioni si occupano di ambiti differenti (area ludica, residenzialità, inserimento lavorativo, abilità sociali) abbiamo pensato che le persone con autismo alla ricerca di un punto di riferimento che fino ad oggi non esisteva e che rispondesse alle loro particolari esigenze, potevano trovare in un unico luogo le risposte giuste ai loro bisogni speciali” spiega al Fatto.it Fabrizia Rondelli, presidentessa dell’associazione L’Ortica.

Secondo i responsabili di Casa Blu “è significativo far vedere che le associazioni si stanno muovendo concretamente, colmando dei vuoti. Lavoriamo in sinergia, aprendo nuove prospettive e creando collaborazioni tra associazioni che sono molto attive sul territorio. Sviluppiamo buone pratiche come esempio virtuoso per altre realtà. Cerchiamo di unirci per migliorare la qualità di vita delle persone autistiche”. I Punti di forza del nuovo progetto? “Competenza, trattamenti efficaci, esperienza decennale, solidarietà e confronto” risponde Rondelli. Nell’incontro di presentazione di Casa Blu erano presenti circa 15o famiglie. Attualmente i soci con autismo complessivi che frequentano le attività si aggirano intorno al centinaio. Nella struttura vi operano una ventina di educatori professionali, 8 psicologi, 2 neurospichiatri, una decina di volontari e 2 artigiani. Per Chiodi l’obiettivo del centro è “dare risposte alle persone con autismo: una presa in carico reale dalla diagnosi al raggiungimento delle autonomie personali, sociali e lavorative” conclude il numero uno di Diesis.