La lieta notizia la diffonde Roberto Recchioni, direttore e curatore della collana del detective dell’incubo, in una lunga intervista a Repubblica. Recchioni, che ovviamente fa le veci del deus ex machina Tiziano Sclavi, anticipa un po’ di dettagli che verranno disegnati e raccontati nei prossimi sei numeri (401-406) di Dyd. Tra questi il matrimonio tra il celebre detective in camicia rossa e giacca nera e il suo storico assistente
Dylan Dog sposa Groucho. La lieta notizia la diffonde Roberto Recchioni, direttore e curatore della collana del detective dell’incubo, in una lunga intervista a Repubblica. Recchioni, che ovviamente fa le veci del deus ex machina Tiziano Sclavi, anticipa un po’ di dettagli che verranno disegnati e raccontati nei prossimi sei numeri (401-406) di Dyd. Tra questi il matrimonio tra il celebre detective in camicia rossa e giacca nera e il suo storico assistente con sigaro e baffoni. “Non è uno scherzo, non è una gag, non è un escamotage: è un matrimonio d’amore”, specifica Recchioni.
Secondo quanto riportato da Repubblica nell’album con le nozze dei due protagonisti del fumetto c’è un invitato che pone una domanda: “Ma la sposa può avere i baffi?”. E il mitico ispettore Bloch risponde: “La sposa può avere quello che vuole”. “Dylan ha sempre preso posizione in maniera molto precisa: non c’è lettore che possa pensare che lui non sia a favore dei matrimoni gay”, ha sottolineato Recchioni. L’attuale curatore del fumetto ricorda che Dylan Dog è sempre stato dalla parte di chi “in qualche modo è oppresso” proprio perché passando decenni dal suo numero 1 molti lettori non possono aver dimenticato l’alfa e l’omega etico del Dyd: “Dylan è quello che ha combattuto contro i nazisti a Londra in Dr Terror, è quello che ha sempre detto che i veri “mostri” sono il perbenismo, la presunta “normalità”, il pensiero borghese. Per cui è normale portare Dylan al centro di un dibattito forte su una battaglia che mi sento fermamente di voler combattere”. “Lo dicevano già i Beatles con All You Need Is Love: sembra facile ma è la cosa più difficile. Se invece di avere paura dei nostri simili che sbarcano sulle nostre coste avessimo un sentimento diverso, se avessimo empatia per il nostro prossimo, il mondo andrebbe decisamente meglio”.