Ha ricevuto l’ambito premio ambientale del Nordic Council, il forum di cooperazione a cui partecipano Svezia, Finalndia, Norvegia, Danimarca e Islanda. Ma Greta Thunberg, l’attivista per l’ambiente che ha ispirato il movimento internazionale dei Fridays for Future, ha deciso di rinunciare all’assegno di 500mila corone svedesi (pari a 46.000 euro). “Voglio ringraziare il Nordic Council per questo premio”, ha scritto su Instagram, “è un grande onore. Ma il movimento per il clima non ha bisogno di altri premi. Ciò di cui abbiamo bisogno è che i nostri politici e le persone al potere inizino ad ascoltare la scienza attuale e la migliore disponibile”.

Greta ha spiegato di non poter accettare perché, nonostante i Paesi nordici abbiano “una ottima reputazione nel mondo quando si tratta di clima e questioni ambientali“, “quando si tratta di emissioni reali e della nostra impronta ecologica pro capite (…) allora è un’altra storia. In Svezia viviamo come se avessi 4 pianeti, secondo WWF e Global Footprint Network. E più o meno la stessa cosa accade nell’intera regione nordica”. L’attivista ha inoltre precisato che “apparteniamo alle nazioni che hanno la possibilità di fare di più, invece i nostri Paesi di fatto non fanno nulla. Quindi, sino a quando non inizierete ad agire in linea con ciò che la scienza dice sia necessario per limitare l’aumento delle temperature globali sotto 1,5 gradi o addirittura 2 gradi, io – e Fridays For Future in Svezia – scelgo di non accettare il premio ambientale del Nordic Council, né il premio in denaro”.

Thunberg quest’anno era considerata tra le candidate favorite per il premio Nobel per la Pace, assegnato invece al premier etiope Abiy Ahmed. Il presidente del Consiglio nordico, Hans Wallmark, ha detto che l’organizzazione rispetta la posizione dell’ecoattivista e ha definito il movimento di cui lei è simbolo “una buona causa per tutti.

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