Il capostaff M5s in Campidoglio, consigliere comunale a Bologna e uno dei principali referenti del Movimento in Emilia Romagna ha attaccato su Facebook la prima cittadina. E si è difeso dicendo di non "aver mai comandato o imposto nulla"
Scontro a distanza tra Massimo Bugani e la sindaca M5s dimissionaria di Imola Manuela Sangiorgi. “Io ti avrei scaricata?”, ha scritto su Facebook quello che è considerato uno dei referenti del Movimento in Emilia Romagna. “Eri commissariata dalla Lega e ti sei isolata da tutti”. Nelle scorse ore infatti, la prima cittadina ha annunciato il suo addio al Movimento e la rinuncia a guidare la giunta: una scelta che è arrivata dopo settimane di tensioni e che ha comunicato attaccando proprio gli esponenti M5s sul territorio. “C’è stato un muro”, ha detto, “e in buona parte ha contribuito Bugani. Dovevo fare il burattino, per 15 mesi sono stata una sindaca commissariata”. A lei ha replicato oggi proprio Bugani, che attualmente è tra i responsabili dell’associazione Rousseau, ma anche capostaff di Virginia Raggi in Campidoglio e, nonostante gli impegni nella Capitale, ha deciso di non dimettersi da consigliere comunale a Bologna. Proprio Bugani è stato tra i promotori della candidatura della sindaca che ha conquistato Imola.
“Cara Sangiorgi”, si legge sulla pagina Facebook di Bugani, “è vero eri commissariata, ma non da me che ti ho solo chiesto di rimuovere un assessore condannato in terzo grado per lesioni, falso e calunnia, bensì dalla Lega. Sa tutta Imola che ogni tua scelta passava dal consigliere leghista Carapia e non dai ragazzi del M5s”. Sangiorgi, intervistata dal Messaggero, ha annunciato che in primavera si sposerà con il consigliere leghista con il quale ha una relazione. Quindi Bugani ha continuato: “Insieme a lui e al deputato Tonelli della Lega e del Sap (per intenderci quello che sostiene che Aldrovandi e Cucchi siano morti per caso), hai smesso di ascoltare il gruppo M5s di Imola e ti sei isolata da tutti“. Quindi ha smentito le accuse: “Nessuno di noi, e tantomeno io, ti ha mai imposto nulla. Ci siamo sentiti due volte in 15 mesi e la seconda volta era proprio per ricordarti che nelle regole del Movimento non si lascia spazio a persone condannate”.
Bugani ha chiuso il post difendendosi dalle accuse di essere il “manovratore” del Movimento in Emilia, una recriminazione che tutti gli espulsi sul territorio gli hanno sempre rivolto. “Adesso finitela tutti con questa storia di Bugani caput mundi perché io in Emilia-Romagna mi sono sempre spaccato le ossa per il M5s, ma non ho mai comandato nulla, mai imposto nulla, mai dato ordini a nessuno in nessun comune e e in nessun ruolo. Capisco che chi non riesce a emergere per le proprie qualità cerchi la scorciatoia calunniando le persone conosciute dai giornalisti perché questo fa gola e garantisce 4 articoli con la fotina, però (mi rivolgo ai prossimi Sangiorgi che ci proveranno) ricordatevi che dopo quei 4 articoli nessuno parlerà più di voi. Quando finiscono di sfruttarvi, vi dimenticano”.