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Isabella Ferrari: “Una mattina mi sono svegliata e non riuscivo più a muovere le gambe. Ho sofferto di una malattia rara di cui non faccio il nome”

"Una notte, era il 2 di giugno, mi ricoverano in un ospedale vicino a casa, a Roma - ha raccontato l'attrice in un'intervista a Vanity Fair -. Lì incontro il medico più importante per me. La diagnosi che fa non è per è per niente buona"

di F. Q.

“Qualche anno fa succede che una mattina mi sveglio e non riesco più a muovere le gambe. Tutto è precipitato in fretta. Inizia il calvario delle visite e delle diagnosi. E le diagnosi si dimostrano sempre sbagliate, anche quelle fatte dai medici e ospedali stranieri”. A rivelarlo è l’attrice Isabella Ferrari che, in un’intervista a Vanity Fair, ha raccontato di aver sofferto di una grave malattia rara di cui ha preferito non fare il nome. “Vado all’estero, mando il mio sangue per gli esami negli Stati Uniti. Poi arrivano i dolori accecanti, il cortisone“, ha spiegato.

“Una notte, era il 2 di giugno, mi ricoverano in un ospedale vicino a casa, a Roma – ha proseguito Isabella Ferrari -. Lì incontro il medico più importante per me. La diagnosi che fa non è per è per niente buona. Mi perdoni, ma non farò il nome di quella malattia rara perché appena l’hanno fatto a me sono andata su internet, ho digitato la patologia e mi sono spaventata”. Il medico che ha fatto la diagnosi corretta della malattia le ha suggerito una terapia da seguire avvertendola però che questa funziona solo in una percentuale di casi.

Per questo, l’attrice ha deciso di non seguirla: “Decido di non farla e parto per Pantelleria, dove c’è una delle case che amo di più. Ero lucidissima, quell’estate, per via delle dosi di cortisone. Dipingevo, mi sentivo molto illuminata e ogni tanto provavo a preparare i miei figli al peggio. Poi la situazione peggiora, mi riportano a Roma d’urgenza e inizio la terapia. Ogni mattina, per due anni, sono andata in quell’ospedale. E quando non potevo muovermi, dal letto della struttura chiamavo i miei figli via Skype per restare ancorata alla loro e alla mia vita”.

Dopo due anni di cure l’attrice è finalmente guarita e ora dice di essere “di nuovo in pista”, pronta per le nuove sfide che la attendono, come il film “Sotto il sole di Riccione”, di Enrico Vanzina, che sta girando proprio in questi giorni, e dove interpreta il ruolo che fu di Virna Lisi.

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