Arriva una stretta sui concessionari autostradali: la bozza riduce all’1% la quota di ammortamento deducibile dei beni gratuitamente devolvibili alla scadenza di una concessione, come gli investimenti per fare le strade. Attualmente invece l’ammortamento di questi investimenti è integralmente deducibile per la quota imputata a bilancio. La norma si rivolge espressamente alle “imprese concessionarie di costruzione e gestione di autostrade e trafori” e si applica già “al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019”. La revisione vale anche per la deducibilità del costo dei beni materiali strumentali per l’esercizio dell’impresa e dei diritti d’uso di opere d’ingegno o brevetti. La lobby dei concessionari, Aiscat, è già sul piede di guerra e minaccia “un blocco generale degli investimenti nel settore autostradale, penalizzando fortemente lo sviluppo del sistema infrastrutturale”. Per il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri la norma “è una limatura assolutamente sostenibile, non è punitiva”.

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