Per Forza Italia non è stato un “errore” astenersi sulla nascita della commissione proposta da Liliana Segre contro odio, razzismo e antisemitismo. E neppure, come l’ha detto Mara Carfagna, un “tradimento di valori”. Se il partito, subito dopo la decisione di non sostenere la nascita dell’organismo speciale insieme a Fdi e Fi, si era spaccato, il presidente Silvio Berlusconi è intervenuto per rivendicare la presa di posizione. “Pur non avendo potuto seguire direttamente quanto avvenuto ieri in Senato”, ha scritto in una nota, “devo respingere con forza ogni strumentalizzazione del voto espresso da Forza Italia“. Quindi se l’è presa con uno dei suoi storici nemici: la sinistra e le presunte minacce alla libertà d’espressione. “Da liberali”, ha scritto ancora, “siamo però contrari all’eccesso di legislazione sui reati di opinione e la mozione sottoposta ieri al voto del Senato, sulla quale Forza Italia si è astenuta, prospettava, su richiesta della sinistra, l’istituzione di un nuovo reato di opinione“.
Il problema per Berlusconi però non è solo all’esterno, ma soprattutto all’interno: sono tanti i parlamentari azzurri che si sono dissociati dalla scelta dei senatori. “Mi aspetto che nel Movimento che ho fondato nessuno si permetta di avanzare dei dubbi sul nostro impegno a fianco di Israele. Prese di posizione e distinguo posti in essere ai soli fini di alimentare sterili polemiche – soprattutto su un tema così delicato – favoriscono chi vorrebbe dipingerci come quello che non siamo e che ci fa addirittura orrore. Le discussioni, sempre legittime, si fanno all’interno e non a colpi d’agenzia: se qualcuno vuole invece seguire strade già percorse da altri, ne ha naturalmente la libertà, ma senza danneggiare ulteriormente Fi“.
Quindi l’ex Cavaliere ha ribadito la sua vicinanza a Israele e la solidarietà alla senatrice a vita Segre: “La nostra posizione e il mio personale impegno contro l’antisemitismo e a favore di Israele e del mondo ebraico sono una costante in 25 anni di storia politica, e considero profondamente offensivo il solo fatto di mettere in dubbio la nostra coerenza su questa materia. Alla senatrice Segre voglio rinnovare la mia stima, la più profonda solidarietà per le ignobili aggressioni di cui è stata oggetto e il mio profondo rispetto per la sua storia personale che la rende preziosa testimone di una tragedia, l’Olocausto, che è stata il male assoluto, sul quale non è tollerabile alcun revisionismo, negazionismo o sottovalutazione”. E ha concluso ricordando il suo impegno per Israele: “Chi conosce la storia recente dovrebbe sapere che il nostro governo è stato quello più vicino ad Israele nella storia della Repubblica e di questo mi è stato dato atto in diverse occasioni dal Primo Ministro di Israele e dalle comunità ebraiche nel mondo”. E ha ricordato: “Ho proposto pubblicamente l’ingresso di Israele nell’Unione Europea, perché ritengo che quella nazione e la storia che rappresenta siano parte integrante e radice fondamentale della nostra identità”.