Gli appassionati di jogging e di corsa in generale hanno sempre un orologio al polso. Può essere un modello analogico o uno smartwatch, è importante averlo per cronometrare le proprie prestazioni, oltre che per sapere banalmente che ora è. Se questo accessorio vi infastidisce durante l’attività sportiva, sappiate che in futuro potrebbe arrivare una versione adesiva, che si attacca sulla pelle come un cerotto.
Lo ha sviluppato un gruppo di ricerca del College of Engineering and Applied Sciences, National Laboratory of Solid State Microstructure, Collaborative Innovation Centre of Advanced Microstructures and Jiangsu Key Laboratory of Artificial Functional Materials della Nanjing University, in Cina.
Si incolla sull’avambraccio, sul dorso della mano o dove si preferisce, e basta un’occhiata per leggere il display luminoso. Sembra fantascienza ma non lo è, sebbene ci sia ancora della strada da percorrere prima che questo prototipo diventi un prodotto diffuso. Nello studio completo, pubblicato su ACS Materials Letters, gli scienziati mostrano un dispositivo estensibile a emissione di luce che funziona a bassa tensione ed è sicuro per la pelle umana.
È un esponente di quelli che tecnicamente si definiscono display elettroluminescenti a corrente alternata (ACEL). Consiste in un piccolo circuito piatto e flessibile, che visivamente assomiglia a quello delle etichette RFID. Grazie alla superficie adesiva, funziona come un cerotto, e si può attaccare sulla pelle come un tatuaggio temporaneo.
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Il display ACEL sono una forma emergente di dispositivi indossabili in virtù della loro elasticità, combinata con le proprietà optoelettroniche. Le implementazioni pratiche tuttavia sono attualmente ostacolate dalle alte tensioni operative necessarie per raggiungere una luminosità sufficiente. I ricercatori sono riusciti a ottenere numeri ben leggibili nonostante l’alimentazione a bassa tensione, necessaria per non creare problemi sulla pelle.
Per la realizzazione i ricercatori hanno usato uno strato elettroluminescente, costituito da microparticelle che emettono luce, disperse in un materiale dielettrico estensibile. Alle estremità ci sono due elettrodi flessibili in nanofilo d’argento. Le nanoparticelle sono incorporate in un polimero gommoso, che ne aumenta la luminosità. In questo modo si è potuto ottenere un display luminoso, senza alimentarlo con tensioni elevate come avviene in genere con i prodotti ACEL.
Con il materiale appena descritto hanno creato un cronometro a quattro cifre. Un volontario l’ha usato incollandolo sul dorso della mano, e ha confermato con l’uso sul campo che è sufficientemente luminoso per essere visto. La gamma di potenziali applicazioni per un prodotto del genere è molto ampia: si va dai dispositivi indossabili intelligenti, passando per i robot soffici e, con le dovute modifiche, si potrebbero realizzare strumenti indossabili per la diagnosi.
Il cronometro che si vede nell’immagine è una dimostrazione concreta di fattibilità pratica. Ora bisognerà studiarne l’implementazione in ambiti specifici e, inseguito, le possibilità di una produzione di massa.