Plastic tax e auto aziendali continuano a creare tensioni nella maggioranza. Il governo difende l’impianto complessivo della manovra, ma le critiche di Matteo Renzi e quelle che arrivano dal presidente Pd dell’Emilia Romagna sull’aumento della tassazione sugli imballaggi in plastica monouso e altre tasse verdi causano continui attriti. Dopo l’intervento di Luigi Di Maio in difesa della plastic tax che rappresenta “un passo concreto per i nostri figli e le imprese”, anche Nicola Zingaretti sceglie con attenzione i suoi diktat: “Gioco di squadra”, innanzitutto, ma anche “rivoluzione verde”. Il segretario Pd su Facebook chiede “stop furbizie, ipocrisie, sgambetti, litigi, piccolezze” perché “l’incertezza quotidiana è il modo migliore per regalare l’Italia alle destre e condannare le italiane e gli italiani a un inesorabile declino senza neanche combattere”. Mentre a provare a mediare è il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ricordando che le misure più discusse, come plastic tax e stretta sulle auto aziendali, possono sempre essere riviste e “migliorate“. “Dobbiamo ridurre l’utilizzo della plastica monouso, non possiamo prima applaudire i giovani in piazza per l’ambiente e poi non agire. Una misura che disincentiva la plastica mono uso è giusta, poi occorre modularla bene e sono pronto a discutere con gli operatori del settore”, ha spiegato in un’intervista al Tg3. “È sorprendente – ha aggiunto – che si approvi una manovra e poi la si critichi, questo non significa che non si possa migliorare“.
“Gioco di squadra, impegno per lo sviluppo e il lavoro, lotta alle disuguaglianze sociali, rivoluzione verde, scuola e formazione. L’Italia dalla maggioranza e dal Governo si aspetta questo. Solo così si sconfigge la destra, dando risposte e speranza alle persone”, scrive Zingaretti in un lungo post. “Se qualcosa non va, in uno spirito unitario si affronterà come sempre è avvenuto nel percorso parlamentare. Ma bisogna farlo insieme e uniti dalla parte dei cittadini”, sottolinea, ribadendo la richiesta di non litigare “tutti i giorni”. “Su questo bisogna essere chiari: solo condividendo questo spirito è utile andare avanti“, attacca il segretario democratico.
“Ora – sostiene Zingaretti – è tempo di credibilità per ricostruire fiducia e speranza. Il Partito Democratico lavora per questo”. Il suo post su Facebook ricorca che nella manovra “finalmente abbiamo evitato la slavina dell’aumento dell’Iva, finalmente tagliamo le tasse e alziamo gli stipendi al ceto medio, mettiamo 11 miliardi sugli investimenti verdi e rifinanziamo industria 4.0, aboliamo il ticket sulla sanità, detassiamo fino al 90% il rifacimento delle facciate dei palazzi, si riprende a investire sulla sicurezza urbana e potrei continuare su misure che fino a qualche mese fa sembravano impossibili“, conclude Zingaretti.
Ad aprire alla possibilità di modifiche era stato invece il ministro dell’Economia Gualtieri in un’intervista a La Stampa. “La legge di bilancio approda in Parlamento, che è sovrano e potrà modificare e migliorare il testo, a saldi invariati“, ha detto. “Io per primo sono consapevole che alcune misure richiedono approfondimento e miglioramenti“, ha proseguito. A cosa si riferisce? In primis alla tassazione sulle auto aziendali, rispetto alla quale “tempi e modalità di applicazione possono essere rivisti per evitare un impatto negativo sull’imposta pagata dai lavoratori dipendenti e dalle imprese”.
Tutto, però, comprese le critiche di Renzi e del centrodestra, va ricollocato nella giusta misura. “Se guardiamo alle tasse, le uniche veramente nuove sono tre: sulla plastica “usa e getta”, sugli zuccheri contenuti nelle bevande, sui giganti del web”, premette il titolare di via XX Settembre. “Nel loro insieme valgono 2 miliardi” su una legge di bilancio che ne vale 30. Detto questo “ascolteremo le opinioni di tutti. In particolare riguardo alla plastica rifletteremo sulle osservazioni del presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini e siamo pronti a confrontarci con i produttori e gli esperti del settore”.
Si riferisce, Gualtieri, ai timori espressi da Stefano Bonaccini, che sabato chiedeva correttivi: “Mi è stato garantito che il provvedimento sulle auto aziendali verrà decisamente modificato o addirittura cancellato”, spiegava il governatore Pd. Che sulla plastic tax ha rivelato di “aver interessato il governo, affinché le misure a cui sta pensando non danneggino un settore così importante in Emilia-Romagna”. Dove il 26 gennaio ci saranno le regionali e Bonaccini teme che l’impatto della tassa sugli imballaggi possa far perdere voti, in una regione che ospita alcune delle più importanti aziende di packaging del Paese.
La discussione è aperta, sì, nel quadro di una manovra che il ministro difende nel suo impianto complessivo per difendere la stessa tenuta della maggioranza: “In una discussione che tende a concentrarsi sui dettagli – ha detto Gualtieri – non vorrei che venisse smarrito il quadro d’insieme. Siamo riusciti a fare quello che tutti fino a poco fa ritenevano impossibile: evitare 23 miliardi di aumento automatico dell’Iva con una manovra che non è di lacrime e sangue ma che al contrario sostiene il lavoro, gli investimenti e il welfare“. E che “riduce le tasse per quasi 27 miliardi, mentre alcuni pare facciano del loro meglio per convincere gli italiani che le aumentiamo”.
Il riferimento è all’alleato Matteo Renzi, contro le cui critiche fanno quadrato anche i piani alti del Nazareno: “Come un moscone che sbatte contro il vetro anche oggi i rappresentanti di Italia Viva, a partire da Renzi, continuano nel loro incontenibile populismo fiscale che colpisce il taglio delle tasse ai lavoratori dipendenti – attacca Stefano Vaccari della segreteria nazionale Pd – Sembra ormai un disco rotto: parlando solo di tasse fanno un favore a Salvini e alla destra, indossando i panni del Matteo sbagliato. P.s.: ma il Marattin che nelle riunioni di maggioranza non alzava la mano contro le proposte contenute in manovra è lo stesso che oggi parla di modifiche da fare in parlamento, rinviando il taglio delle tasse ai lavoratori?”.