Diritti

Milano, è morto Gianluca Oss Pinter: leghista che ha dedicato la vita a profughi e senzatetto, dalla stazione al centro di via Sammartini

Leghista "anomalo", in passato aveva militato anche nell'estrema destra. Ma era conosciuto per la sua lunghissima e continua attività di volontariato e solidarietà a favore di clochard, migranti inclusi. Da dieci anni prestava servizio per il Progetto Arca

Una gioventù nelle fila dell’estrema destra, gli ultimi vent’anni al servizio dei profughi. È morto sabato sera a Milano Gianluca Oss Pinter, aveva 67 anni: lo hanno trovato nel suo alloggio di viale Ungheria, che gli era stato affidato dalla fondazione Progetto Arca, onlus per la quale prestava servizio da un decennio. Tutta la città lo conosceva per la sua solidarietà nei confronti dei senzatetto. Prima l’accoglienza e il supporto dei profughi nel mezzanino della Stazione Centrale di Milano, dove ha passato – insieme a loro – decine di notti, a cominciare dall’emergenza siriana di cinque anni fa. Poi l’esperienza nell’hub di via Sammartini, struttura dedicata all’accoglienza degli stranieri: qui, Oss Pinter restava per tutto il giorno, fisso con un camper che usava come abitazione. Per i senzatetto era una figura di riferimento: portava coperte e bevande calde. Li andava a trovare insieme alla dottoressa Rosamaria Vitale, sua amica. Insieme a lei distribuiva anche medicine.

“Se n’è andato ieri un nostro compagno di strada, un punto di riferimento per tutte le persone più fragili di Milano, un’ancora per chi in questa città faceva più fatica. Gianluca Oss Pinter era tutto questo: è stato per noi un’antenna sulla strada, un interlocutore, una presenza costante. Ci mancherai Gianluca”, così lo ricorda il Comune di Milano.

Un passato che affonda le radici nell’estrema destra – alle spalle anche una condanna, scontata da giovane – e un’ideologia leghista: l’immagine profilo del suo account Facebook è il Fiore delle Alpi, simbolo del partito di Matteo Salvini. Ma a chi gli faceva notare un contrasto fra il suo pensiero e le sue azioni, rispondeva scrollando le spalle: “Che c’entra?“. L’estate scorsa era stato ricoverato per un ictus, che non l’aveva fermato: finito il periodo di ricovero aveva ripreso a fare quello che faceva prima. Dal Progetto Arca lo definiscono “spirito libero”: “Perdiamo un amico, una grande persona, uno spirito libero che ci aiutava in un modo insostituibile nelle attività a sostegno dei poveri. Ciao Gianluca, grazie per tutto. Ci mancherai”.