Il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, interviene sul caso dei cori razzisti contro Mario Balotelli a Verona. E lo fa in maniera dura, rivolgendosi al club e più in generale ai proprietari delle squadre di calcio: “Troppo spesso le Società calcistiche hanno minimizzato e difeso – per ignavia, connivenza o timore – le frange estreme delle proprie tifoserie”, ha detto. “Negli ultimi mesi qualcosa sta cambiando, ma ancora i passi da fare sono molti – ha aggiunto – In attesa che gli organi competenti svolgano gli accertamenti previsti chiedo all’Hellas Verona di condannare fermamente quanto avvenuto e prendere i necessari provvedimenti, anche alla luce delle dichiarazioni del suo capo ultrà, che non si addicono di certo a chi dovrebbe avere l’onere e l’onore di guidare una tifoseria”.
Dopo Hellas Verona-Brescia, il presidente del club, Maurizio Setti, aveva provato a sminuire: “Tutti noi non abbiamo sentito nulla. Io, purtroppo, so come funziona, ma era stata la prima cosa quando sono arrivato otto anni fa a Verona. Posso solo dire che i tifosi veronesi sono particolari e hanno un modo di fare simpatico di prendere in giro la gente, ma il razzismo non esiste e se esiste noi siamo, chiaramente, i primi che lo condanniamo”.
Il ministro si è rivolto anche al sindaco di Verona, Federico Sboarina: “Chiedo anche al sindaco di Verona, che ha negato che ieri ci siano stati cori razzisti e incolpato il giocatore Balotelli di aver avviato una gogna mediatica contro la città, di rivedere i filmati e prendere le distanze da quei cori, proprio a tutela della comunità cittadina che rappresenta”. La battaglia contro il razzismo, ha aggiunto “deve essere ferma e condivisa”.