Musica

Tra amori “misti”, violenza e libertà: a Milano la modernità di Monteverdi e Bizet in scena con Voceallopera (e gli astri nascenti della lirica)

Il 7 e l’8 novembre un dittico insolito allo Spazio Teatro 89: Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, madrigale seicentesco di Monteverdi, con la regia di Daniele Piscopo e Carmen di Bizet, con una riduzione di Peter Brook diretta da Gianmaria Aliverta, il direttore artistico dell'associazione under 35

di Beatrice Manca

Due storie d’amore e morte, d’armi e di donne, scritte in epoche e stili diversi, ma accomunate dal sangue e dalla passione. La compagnia milanese VoceAllOpera, che ci ha abituati ad allestimenti freschi, sorprendenti e azzeccatissimi, inaugura la stagione lirica con un dittico inusuale: Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, madrigale di Claudio Monteverdi, e Carmen di Georges Bizet, nella riduzione di Peter Brook. In scena il 7 e l’8 novembre, allo Spazio Teatro 89 di Milano.

Due opere diversissime per stile, epoca, musica: da un parte il madrigale composto nel 1624 da Monteverdi ispirandosi ai versi di Torquato Tasso, dall’altra il capolavoro di Bizet che scandalizzò il pubblico dell’Operà-Comique nel 1875. Da una parte lo “scontro di civiltà”, nell’amore proibito tra il cristiano Tancredi e la musulmana Clorinda, che culmina nel duello dove l’una muore nelle braccia dell’altro. Dall’altro, la storia della zingara Carmen che fa perdere la testa al sergente José, che prima si innamora di lei perché è libera, sensuale e sfrontata, poi la uccide perché è troppo libera, troppo sensuale e troppo sfrontata. “Il dittico inaugurale apre tre filoni” spiega Gianmaria Aliverta, direttore artistico della compagnia, fondatore e anima di VoceAllOpera. “L’idea di creare piccole miniature d’opera, concentrate nella loro essenzialità e la riscoperta di due grandissimi autori, Verdi e Monteverdi”.

VoceAllOpera, nata come associazione under35, continua la sua missione di scoperta di giovani talenti: Daniele Piscopo, 33 anni, si occuperà di scene, costumi e regia del Combattimento, in collaborazione con lo scultore Saverio Bonelli. “Clorinda entra in un labirinto che la porterà alla morte – dice – L’acqua del battesimo purifica il sangue che scorre sul campo di battaglia, nell’arcaico scontro tra uomini che credono in un dio diverso”. Sul palco, il soprano italo-colombiano Isabel Lombana Mariño – trait d’union tra le due opere – e i ballerini Francesco Rodilosso e Carola Puglisi, accompagnati dal pianoforte del maestro Andrès Gallucci.

L’allestimento di Carmen invece resta nelle mani di Aliverta, che ci ha abituato a regie imprevedibili e sorprendenti, ma sempre capaci di cogliere l’essenza dell’opera. Una petite Carmen ispirata alla riduzione drammaturgica di Peter Brook, presentata a giugno nel portico della Cascina Paù, fuori Milano.

Le scenografie di Danilo Coppola, i costumi di Sara Marcucci e le luci di Elisabetta Campanelli trasformano Siviglia in una qualsiasi cittadina americana degli anni Cinquanta, dove Carmen (Elena Caccamo) fa il meccanico che ripara l’auto a Don Josè (Leon De La Guardia). Torna Isabel Lombana Mariño nei panni di Micaela; Omar Camata sarà il torero Escamillo e Gianluca Cavagna Lillas Pastia. Dirige l’orchestra il maestro Davide Levi.

Anche per questa stagione, dedicata alla memoria di Francesco Bonelli Scarampi, VoceAllOpera rinnova la sinergia con il Fondo Morosini e Spazio Teatro 89, auditorium polifunzionale che porta arte, musica e teatro alla periferia di Milano.

Tra amori “misti”, violenza e libertà: a Milano la modernità di Monteverdi e Bizet in scena con Voceallopera (e gli astri nascenti della lirica)
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