Alberto Antonello si è svegliato dal coma. Il 19enne, rimasto gravemente ferito nell’incidente di Musile di Piave in cui ha perso la vita la fidanzata Giulia Zandarin, secondo le agenzie di stampa, una volta ripresa conoscenza, ha chiesto di lei. La notizia della morte di Giulia non gli è stata comunicata. Il ragazzo è figlio di Franco Antonello, l’imprenditore che aveva lasciato il lavoro dopo che al figlio maggiore, Andrea, era stato diagnosticato l’autismo. Alla storia di padre e figlio si è ispirato il romanzo “Se ti abbraccio non aver paura“, di Fulvio Ervas, e recentemente anche il film di Gabriele Salvatores, Tutto il mio folle amore, presentato all’ultima mostra di Venezia.
Dopo il risveglio dal coma farmacologico il giovane è stato di nuovo sedato. Nelle ore scorse, spiegano dall’ospedale di Mestre, i sanitari hanno ridotto gradualmente, secondo i protocolli, la sedazione che manteneva il ragazzo in coma indotto”. La prognosi, tuttavia, è ancora riservata. I medici non escludono che possa lasciare a breve il reparto di rianimazione e poi, tra qualche giorno, anche l’ospedale per un altro, non escluso quello di Castelfranco Veneto, dove vivono i familiari del giovane. Ieri il padre ha parlato del dolore che ha colpito lui e la sua famiglia: “Non si può distruggere un ragazzo per una canna e per un colpo di sonno”, ha detto parlando con Il Mattino di Padova. “Non si può dimenticare tutto quello di buono che ha fatto fino a oggi. E non pensate che la morte di Giulia sia una punizione sufficiente per noi? Lei era un membro della nostra famiglia”.