“Al fine di redigere il parere (e rispondere al quesito giuridico che mi era stato sottoposto, ho esaminato i documenti che mi sono stati inviati, senza mai incontrare gli amministratori o gli azionisti della Società. Non ero dunque a conoscenza – né ero tenuto a conoscere – che tra gli investitori vi fosse il signor Raffaele Mincione o che parte degli investimenti risalissero, come è stato ipotizzato da alcuni organi di stampa, alle finanze vaticane”. Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera sul caso del parere giuridico che il premier diede a Fiber. “Ho accettato l’incarico di redigere il parere per la società Fiber 4.0 quando non ancora ero stato designato presidente del Consiglio, in un momento in cui io stesso non potevo immaginare che di lì a poco sarebbe nato un esecutivo da me presieduto, che poi sarebbe stato chiamato a decidere sull’esercizio o meno della Golden Power con riguardo all’operazione Retelit”