Un set di nuove regole, venti in tutto, per favorire l’assunzione di stranieri nelle aziende che cercano – e non trovano – manodopera. Ma le norme, che saranno formalizzate mercoledì dopo il consiglio dei ministri, prevedono anche l’inasprimento per l’accesso alla sanità pubblica e modifiche sulla concessione dei visti. Un decreto, anticipato dal primo ministro Edouard Philippe, fisserà di anno in anno il numero di persone che potranno entrare in Francia per lavorare, e il datore di lavoro non sarà più tenuto a dimostrare di non essere riuscito a trovare manodopera fra i residenti francesi. In un’intervista di un mese fa, Philippe aveva parlato di “quote” di migranti economici assicurando che non si tratta per il governo di Parigi di “un concetto tabù” perché “si può discutere delle nostre necessità in tema di manodopera straniera”. Oltre a queste misure, previste per “adattarsi in tempo reale ai bisogni delle nostre imprese” saranno rielaborate le regole per la concessione dei visti, con l’istituzione di una commissione. che “dovrà migliorare le relazioni fra consolati e prefetture“.
In programma anche l’inasprimento di alcune regole e controlli per l’accesso di richiedenti asilo e immigrati irregolari alle cure della sanità pubblica. Un tema sul quale Philippe ha insistito, evidenziando la “necessità di lottare contro frodi e abusi“, come di recente auspicato da Macron. Il capo dello Stato si è detto determinato a “risolvere rapidamente” la questione di “coloro che vengono con un visto turistico, restano tre mesi e poi hanno diritto all’Ame (l’Aiuto Medico di Stato, accordato agli stranieri in situazione irregolare, ndr)”. Nonostante le proteste delle correnti più a sinistra del partito di maggioranza En Marche e di molte associazioni, il governo prevede l’introduzione di un trimestre di “attesa” per l’accesso alla Protezione universale malattia, l’Assistenza di base destinata “a tutti coloro che lavorano o risiedono in Francia in modo stabile e regolare”. Finora, il diritto scattava appena depositata la richiesta.