Il segretario del Pd commenta le polemiche provenienti da Italia Viva sulla legge di Bilancio e difende il premier, accusato dal leader della Lega di conflitto d'interessi per il caso Fiber: "Quella riunione del Cdm la presiedeva Salvini, o sbaglio? L’accusa di conflitto d’interessi viene da Salvini, mi diverte che accusa un altro di un atto che ha compiuto lui"
“Giusto che tutti portino il contributo in un’alleanza, il problema è se porti idee per costruire provvedimenti o per logorare e criticare. Aprire una polemica su una manovra sottoscritta da tutti è un’operazione di basso livello che gli italiani giudicheranno”. Nicola Zingaretti evoca esplicitamente Matteo Renzi e le polemiche provenienti da Italia Viva sulla legge di Bilancio. “Combatto anche per Renzi, se pensa che alimentare le polemiche aumenti il consenso si sbaglia”, ha detto il segretario del Pd intervenendo a DiMartedì.
Intervistato da Giovanni Floris, Zingaretti ha difeso il premier Giuseppe Conte, accusato da Matteo Salvini di conflitto d’interessi per il caso Fiber: “Quella riunione del Cdm la presiedeva Salvini, o sbaglio? L’accusa di conflitto d’interessi viene da Salvini, mi diverte che accusa un altro di un atto che ha compiuto lui. Sono proprio quelle furbizie di cui faremo volentieri a meno. Poteva dirlo allora”. La questione è legata al parere legale fornito da Conte a pochi giorni dal suo insediamento a Palazzo Chigi alla società Fiber 4.0, posseduta da un fondo di investimento finito al centro di una delicata indagine del Vaticano. In quel parere legale Conte si esprimeva sul possibile utilizzo da parte del governo italiano dei suoi poteri di “golden power su Retelit”. Poteri poi esercitati dal suo esecutivo ma in un Consiglio dei ministri al quale Conte non aveva partecipato.
Nel resto del suo intervento su La7 Zingaretti ha lanciato un messaggio alla maggioranza: “Dico ai miei alleati: o la smettete, la smettiamo di litigare tutti i giorni o non rappresenteremo una alternativa credibile” alla destra. Poi ha citato direttamente l’elezione del nuovo capo dello Stato, evocata più volte da Renzi come naturale obiettivo di questa maggioranza. “E’ un pò ipocrita dire che non possiamo permetterci l’elezione di un presidente della Repubblica sovranista e non fare nulla affinchè gli italiani percepiscano una alternativa più credibile a quello che le destre stanno mettendo in campo”, sottolinea. Quindi Zingaretti ha spiegato come intende cambiare il Pd: “A Bologna approveremo una riforma totale perche questo è un partito che va rifondato, aperto, cambiato aprendo una nuova stagione con meno correnti che bloccano il dibatitto e più persone che pensano con la loro testa”.
Sulla manovra, Zingaretti ha spiegato perché non è stata tolta quota 100: “Non avrebbe dato i risultati sperati e poi io sono contrario, rispetto a questa operazione che dura un altro anno e mezzo, ogni volta che arriva un governo alla furia iconoclasta di distruggere tutto quello che c’era prima”. Su Ilva, invece, il segretario del Pd ha citato l’ex ministro Carlo Calenda: “Se Calenda volesse dare una mano a questo governo, perché non utilizzarlo in alcune situazione di difficoltà di grandi aziende? Perché dobbiamo rimanere chiusi negli steccati di quello che siamo, ci vuole fantasia. Calenda Commissario di Ilva? Adesso non mi permetterei mai di dirlo, ma credo che lo spirito che bisogna avere è la passione nel risolvere i problemi”.