Associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti, con l’aggravante delle finalità mafiose. Sono queste le accuse per cui 400 carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale torinese su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 65 appartenenti o contigui alle locali di ‘ndrangheta di Volpiano e San Giusto Canavese, in provincia di Torino. Le misure sono state eseguite, oltre che nel capoluogo torinese e nel suo hinterland, anche a Reggio Calabria, Milano e Catania.

Contestualmente la gdf di Torino sta procedendo alla notifica del medesimo provvedimento per ulteriori 6 indagati, ritenuti responsabili, nell’ambito della medesima associazione, anche di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili, nonché conti correnti e quote societarie per un valore in corso di quantificazione. Tra i destinatari dei provvedimenti notificati in queste ore dai carabinieri c’è anche Pierfranco Bertolino, noto penalista torinese. Per l’avvocato, accusato di favoreggiamento personale, il gip Luca Fidelio ha disposto il divieto temporaneo di sei mesi dell’esercito dell’attività. Secondo le accuse, il legale, già coinvolto in una vicenda di presunti favori nella Procura di Torino, avrebbe svelato ad alcuni suoi clienti notizie riservate su indagini ed intercettazioni in corso.

A quanto si apprende, nel corso delle indagini che hanno portato questa mattina all’esecuzione di 70 misure cautelari, 64 eseguite dai carabinieri e 6 dalla Guardia di Finanza, e al sequestro di beni mobili e immobili, quote societarie e conti contenti sarebbero stati sequestrati anche 80 chili di droga. Ulteriori particolari saranno resi noti alle 10.30 nel corso di una conferenza stampa al Palagiustizia di Torino alla presenza del procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho.

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