Quando cinque anni fa arrivo, prima donna, alla nomina di direttore di uno dei centri di ricerca più importanti del mondo disse: “Lavorerò per la scienza e al servizio della pace”. Oggi Fabiola Gianotti è stata riconfermata direttrice generale del Cern di Ginevra. È la prima volta di una riconferma, non prevista finora nello statuto del laboratorio di fisica. Nata a Roma 59 anni fa, la Gianotti ha studiato a Milano ed è stata fra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, la particella che dà massa a tutto ciò che ci circonda, esseri umani compresi. Una scoperta premiata con il Nobel per la fisica nel 2013 ai fisici Peter Higgs e Francois Engler.

Inclusa nel 2012 dalla rivista Time fra le cinque personalità dell’anno, la studiosa italiana era stata a inizio anno nominata tra i 26 scienziati del Comitato scientifico consultivo delle Nazioni Unite voluto dal Segretario generale Ban Ki-moon, dopo aver coordinato per anni il gruppo di 3000 scienziati di ATLAS, uno dei due esperimenti, grandi come cattedrali, che hanno permesso d’imbrigliare la particella. La scienziata guida il Cern dal 1 gennaio 2016. In una intervista al fattoquotidiano.it la scienziata aveva spiegato che la mission del Cern è la “caccia alla materia oscura”. L’Italia ha sempre avuto un rapporto speciale con il Cern: tra i padri fondatori c’è Edoardo Amaldi, passando per il premio Nobel a Carlo Rubbia, anche lui direttore generale e Luciano Maiani.

È un grande onore e privilegio, ma anche un’enorme responsabilità. Provo una grande emozione – ha commentato all’Ansa la scienziata italiana – Sono molto grata al consiglio del Cern e ai suoi Paesi membri per la loro fiducia. Voglio ringraziare il mio Paese, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), il ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca (Miur) e i colleghi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per il loro sostegno. Sono felice di poter contribuire a rappresentare gli scienziati italiani all’estero”, ha aggiunto Gianotti, sottolineando che si continuerà a studiare i segreti della Natura. Sono tante le sfide che attendono il Cern. “Dovremo studiare in dettaglio le caratteristiche del bosone di Higgs” spiega Gianotti che guarda già oltre: “Continueremo i nostri studi con l’acceleratore Lhc e il suo successore, di cui stiamo già discutendo per cercare di rispondere a questioni ancora aperte sulla materia e l’universo”.

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