Un lungo silenzio ha accompagnato la bara legno chiaro di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni ucciso da un colpo di pistola durante una compravendita di droga a Roma, all’interno della chiesa Santo Nome della Beata Vergine Maria nel quartiere Appio di Roma dove mercoledì 6 novembre si sono celebrati i funerali. Un silenzio spezzato solo dal rumore delle moto di alcuni amici di Luca che hanno sfilato davanti la chiesa pochi istanti prima dell’inizio della messa. “La mamma non si stacca più”, dicono i parenti in lacrime riferendosi a Concetta. Come la nonna del ragazzo, portata in chiesa di peso mentre ripete “Figlio mio. Figlio mio”. Assente, invece, la fidanzata di Luca, Anastasya, che era con lui la notte dell’omicidio.

“Non ci sono parole per colmare il vuoto di una persona cara che ci lascia. Solo il silenzio”, ha detto il sacerdote in chiesa durante la celebrazione dei funerali. E ha aggiunto: “La morte di Luca ci ha colpito, in un certo senso ci ha fatto morire. Nel mondo in cui viviamo a volte ci sentiamo scoraggiati. Facciamo che la morte di Luca sia per tutti noi motivo di vita”. Durante l’omelia ha parlato anche di perdono: “È un’espressione di amore e se non si ama è difficile perdonare”.

A ricordare Luca in chiesa è stato il cugino Roberto: “Ancora oggi non riesco a realizzare quello che è accaduto. Non è giusto che accadano cose del genere alle persone buone in un mondo ormai allo sbaraglio. Ora c’è solo tanta rabbia. Luca era un ragazzo d’oro che tutti i genitori avrebbero voluto come figlio. Sempre sorridente. Ognuno di noi ha un destino, ma questo è troppo. Da oggi sarai il loro angelo. Non ti dimenticheremo mai”. E conclude: “Se è vero che il destino è scritto, questo è troppo. Mi consolo pensando che il paradiso avesse bisogno di persone come te o che forse questo mondo fosse troppo stretto per te. Gli angeli, vedendoti arrivare, avranno gridato che è finita la pace, mi piace immaginarti con nonno che ti protegge. A noi resta il compito più difficile, andare avanti ricordandoti e trasmettendo i tuoi insegnamenti. Da cugino maggiore ti chiedo di proteggere tuo papà, tua mamma e tuo fratello, noi faremo lo stesso”.

E se il silenzio ha aperto i funerali, un applauso ha salutato per l’ultima volta il giovane all’uscita dalla chiesa. La mamma di Luca, tra le lacrime, ha abbracciato a lungo la bara con sopra una cascata di rose bianche e una grande corona con scritto “Mamma, papà e Federico”. È il marito Alfonso ad afferrare Concetta e portarla via.

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