Più di quattromila cittadini hanno accettato di partecipare alla campagna di prevenzione dei rischi della fibrillazione atriale promossa dall’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma e da Magnetic Media Network. I volontari hanno usato gli Apple Watch delle ultime generazioni, grazie ai quali è possibile tracciare un elettrocardiogramma (ECG).
I cittadini che hanno aderito all’iniziativa hanno prenotato il proprio screening tramite sito web o call center. Una volta arrivati alle postazioni di accoglienza, indirizzati da medici e volontari, i pazienti hanno mostrato il QR Code identificativo fornito dopo l’iscrizione ed hanno poi indossato gli Apple Watch per la generazione dell’ECG. Gli organizzatori sottolineano che l’intera procedura è stata condotta nel rispetto delle norme sulla tutela della privacy.
Il QR Code ha permesso di salvare i tracciati in modalità pseudo anonimizzata. I dati sono stati poi inviati a server protetti e resi accessibili esclusivamente al personale medico. I risultati sono stati poi consegnati sulla piattaforma online e agli sportelli dell’ospedale. “La fibrillazione atriale è la forma più grave di aritmia, molto spesso asintomatica, per questo ancor più pericolosa – afferma Stefano Michelini, direttore dell’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma.
“Colpisce 850.000 soggetti ogni anno, soprattutto donne oltre i 65 anni di età. Stili di vita sempre più sedentari, fumo e alimentazione poco sana sono tra i fattori che aumentano il rischio di aritmie anche nei soggetti più giovani”. La sperimentazione ha avuto successo anche dal punto di vista tecnologico, perché si trattava di connettere i sistemi informatici dell’ospedale con gli smartwatch di Apple garantendo la compatibilità dei dati e la sicurezza della privacy dei 4300 utenti che hanno partecipato alla campagna di prevenzione.
Gli organizzatori hanno avuto la conferma che questo tipo di dispositivi, se usati sotto il controllo medico, permettono a ospedali e centri di ricerca di essere più efficienti. Il monitoraggio continuo dei soggetti a rischio e la raccolta dei dati a distanza diventano un supporto prezioso alla prevenzione, se tutto avviene nel rispetto della privacy e con la tutela della sicurezza informatica. L’iniziativa ha ricevuto il Premio Forum PA Sanità 2019.