“Dai l’Iban quando chiamano dici ‘senta io non ho tempo, le sto dando Iban, il mio Iban, in base a quello che mandano eventualmente modifichiamo le dichiarazioni”. È uno dei messaggi vocali che secondo la procura di Palermo Antonello Nicosia, l’attivista radicale fermato con l’accusa di mafia, avrebbe inviato a Giuseppina Occhionero, deputata eletta con Leu e recentemente passata coi renziani. Nei primi due audio, registrati dall’ambientale piazzata in auto il 14 febbraio, Nicosia dice: “Ma se lei compra 5 Louis Vuitton all’anno io e te ne dobbiamo comprare almeno una, capito? Ne dobbiamo comprare una altrimenti questa cosa della moglie e del marito esce fuori, capito?”. E poi: ” Dai l’Iban quando chiamano dici “senta io non ho tempo, le sto dando Iban, il mio Iban, in base a quello che mandano eventualmente modifichiamo le dichiarazioni ma .. capisci che non si può fare gratis questa cosa”. Si tratta di messaggi vocali che secondo la procura Nicosia ha “verosimilmente inviati alla donna”. Cioè la deputata Occhionero, da qui l’accusa: “Farsi corrispondere del denaro dai titolari di una cooperativa – scrivono nel decreto di fermo – che, all’interno della Casa circondariale della Giudecca a Venezia, gestiva la Sezione in cui erano detenute le donne madri; all’esito di una ispezione, infatti, il Nicosia e la Occhionero avrebbero riscontrato una serie di irregolarità e il primo proponeva quindi al Deputato di chiedere del denaro per modificare il contenuto della relazione che avrebbero dovuto redigere”. Sempre secondo gli investigatori “l’iniziativa criminosa” “veniva illustrata dal Nicosia anche all’avvocato Capano“, legale – tra gli altri – di Filippo Guttadauro. È il terzo audio, che non è un messaggio vocale ma è stato captato sempre dall’ambientale piazzata nell’auto di Nicosia il 19 febbraio 2019: “Giù a me non mi compra nessuno … non è che hanno fatto il bonifico queste delle cooperative rosse … quando fanno il bonifico bancario ed io sono soddisfatto di quello che mi hanno mandato … io sto zitto … va bene? Ne racconto metà ah mi dice la racconti? Certo che la racconto … perché ci sono i bambini in galera … io non posso non raccontarla però se eventualmente fanno il bonifico bancario ed è abbastanza interessante io … eventualmente ne racconto metà…”. L’avvocato Capano ha detto al Fatto: “Me la ricordo questa conversazione. Il senso era esattamente l’opposto. Nicosia si era reso conto che non c’era un’attività sul piano trattamentale che corrispondesse a un’attività della cooperativa. La Occhionero invece si rendeva conto delle difficoltà delle cooperative e diceva ad Antonello: ‘Non ci andiamo così pesante su questa cosa’. Lui rispondeva: ‘Ma no, noi dobbiamo denunciarla’. In questo contesto Nicosia mi dice la frase: ‘Ma che a noi ci pagano questi per non denunciare?’. Non certo perchè volesse essere pagato davvero”.