L’Antitrust ha avviato un intervento cautelare nei confronti del Consorzio Nazionale per la Raccolta il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica (Corepla) nell’ambito dell’istruttoria avviata lo scorso 30 maggio per verificare la sussistenza di un abuso di posizione dominante che non garantirebbe la leale concorrenza nel riciclo delle bottiglie in Pet. In una nota, l’Autorità spiega che Corepla “avrebbe operato per escludere dal mercato dei servizi di avvio a riciclo dei rifiuti da imballaggi in plastica Pet il nuovo sistema autonomo Coripet, un consorzio di produttori di acque minerali e liquidi imbottigliati in Pet”.
Tale consorzio è stato autorizzato in via provvisoria dal Ministero dell’Ambiente, con un decreto dell’aprile 2018, a offrire in modo innovativo servizi di riciclo delle bottiglie in plastica ai propri consorziati ai fini del rispetto del principio di Extended Producer Responsibility (Epr). Nei primi due anni, Coripet deve dimostrare di “aver raggiunto predefiniti obiettivi di efficacia ed efficienza, pena la mancata conferma della autorizzazione”.
Nell’attesa della definizione del procedimento istruttorio, continua il comunicato, “l’Autorità ha ritenuto necessario un intervento d’urgenza per preservare la concorrenza che può essere esercitata dal (finora) unico concorrente di Corpela”. L’Autorità ha quindi imposto al Consorzio, si legge nella nota, di “rimuovere le clausole di esclusiva dalla contrattualistica in vigore con i Comuni convenzionati che raccolgono i rifiuti da imballaggi in plastica attraverso la raccolta differenziata e con la loro associazione (Anci), nonché da quella con gli operatori che effettuano la selezione dei rifiuti differenziati”.
Inoltre, concludono, l’Autority ha imposto a Corepla “ulteriori specifiche misure relative al pregresso, per sterilizzare i danni che potrebbero derivare a Coripet per il tempo finora trascorso senza aver potuto avviare la propria attività, nonché misure di temporanea collaborazione con il nuovo entrante volte a consentire a quest’ultimo una immediata operatività, anche al fine di evitare soluzioni di continuità che possano danneggiare soggetti terzi e in particolare i Comuni convenzionati”.